Guidare un’automobile è senza ombra di dubbio una comodità a cui al giorno d’oggi vale la pena non rinunciare. Chi vive in città ha l’opportunità di muoversi utilizzando i tanti mezzi di trasporto pubblici. La situazione è invece completamente diversa in Provincia o, peggio ancora, nei Comuni isolati, come ad esempio quelli delle aree montane. In luoghi del genere, essere capaci di guidare un’auto è praticamente imprescindibile se si vuole evitare di restare fuori dal mondo. Stabilito questo, è ovvio che per poter condurre un’automobile occorre dotarsi anche di una patente. Più esattamente di tipo B. Ma quanto tempo ci vuole per prendere la patente? Lo scopriremo nei prossimi paragrafi di questo articolo.
Tempistiche necessarie per prendere la patente
Iniziamo rispondendo al quesito principale del nostro articolo: quanto tempo ci vuole per prendere la patente? Dotarsi di un documento utile come la patente non comporta in genere tempistiche troppo lunghe a meno che non subentrino degli imprevisti, il più comune dei quali consiste nell’essere ripetutamente bocciati agli esami necessari per il suo conseguimento. Si tratta tuttavia di una ipotesi piuttosto remota. Con un minimo di impegno personale, chiunque riesce a prendere la patente nel giro di qualche mese. Per l’esattezza il tempo medio per ottenere il documento si aggira intorno ai sei mesi. Un periodo relativamente breve se si pensa all’utilità della patente.
Questo vale ovviamente per la patente di tipo B, la più richiesta in assoluto. I tempi possono invece variare per altre tipologie di patente. Tuttavia, anche in questi casi, il limite massimo è sempre di pochi mesi.
A quanti anni si può prendere la patente B
L’età minima per il conseguimento della patente B è di 18 anni. Una volta ottenuta, la patente deve essere essere rinnovata ogni dieci anni fino ai 50 anni d’età, ogni cinque anni fino ai 70 anni, ogni tre anni fino agli 80 anni e, successivamente a questa fascia di età, ogni due anni.
Cosa fare per prendere la patente
I passi principali per poter conseguire la patente di tipo B sono essenzialmente tre:
- presentare la domanda come privatisti o dopo aver frequentato corsi specifici presso una delle tante scuole guida disseminate nel territorio italiano;
- sostenere e superare l’esame teorico;
- sostenere e superare l’esame pratico di guida.
Il primo passo consiste nella compilazione del cosiddetto modulo TT2112. Una volta presentato il modulo si hanno a propria disposizione sei mesi di tempo per sostenere l’esame teorico che consiste in un quiz in cui si deve rispondere a quaranta domande con opzione vero o falso.
Dopo aver superato l’esame teorico si riceve il foglio rosa che ha una validità di sei mesi. Con questo documento si ha la possibilità di esercitarsi alla guida ma esclusivamente con la supervisione di una persona adulta che sia in possesso della patente da almeno dieci anni e che abbia meno di 65 anni. Molte persone effettuano anche delle esercitazioni con istruttori di guida certificati.
Quanto costa
Prendere la patente B iscrivendosi a scuola guida costa mediamente tra i 750 e i 900. In questa cifra sono incluse tutte le spese necessarie per il conseguimento del documento, ossia:
- il costo di iscrizione alla scuola guida;
- i costi per la documentazione per la Motorizzazione e il loro disbrigo;
- il costo per le lezioni di teoria e di pratica;
- il costo per l’esame di teoria e di pratica.
Se si decide di affrontare il percorso per il conseguimento della patente B come privatista, i prezzi sono di solito leggermente inferiori e si aggirano sull’ordine dei 700 euro. Con l’introduzione delle norme che regolano il nuovo esame di guida per la patente, non è però possibile risparmiare sui costi legati alle esercitazioni di guida. Il risparmio è quindi correlato esclusivamente alle lezioni di teoria.