Quando posso andare in pensione?
La domanda è più che legittima e… i dubbi anche. D’altronde, nel corso degli anni il regime pensionistico italiano è cambiato più volte, e non sempre in maniera lineare.
Dunque, dubbi e perplessità degli aspiranti pensionati sono evidenti e diffusi. E proprio per poterli arginare almeno in parte, abbiamo voluto cercare di riassumere una breve panoramica su questo argomento.
La pensione di vecchiaia
Cominciamo dalla pensione di vecchiaia, il cui requisito contributivo è pari a 20 anni di contribuzione.
Se questo requisito non è particolarmente stringente, lo è invece quello sull’età anagrafica: è necessario avere almeno 67 anni, per tutte le categorie di lavoratori, per poter andare in pensione con questo regime pensionistico.
Si tenga anche conto che questo requisito è destinato ad aumentare con il passare degli anni. A partire dal 2019 l’adeguamento alla speranza di vita deve avvenire con una frequenza biennale (prima era triennale). E questo vuol dire che il prossimo adeguamento dei requisiti è previsto per il biennio 2021 – 2022 quando, però, in seguito a decreto del 5 novembre 2019, il MEF ha già deciso che – sulla base delle rilevazioni Istat – il requisito anagrafico rimarrà ancora fermo.
Per quanto invece riguarda i contributi considerati per il raggiungimento dei 20 anni di anzianità, precisiamo che ai fini di questo obiettivo vale la contribuzione a qualsiasi tiolo versata o accreditata.
Se non si dovessero raggiungere i 20 anni di anzianità contributiva, è comunque possibile ottenere la pensione di vecchiaia a 71 anni a fronte del versamento di almeno 5 anni di contributi.
La pensione di anzianità
La pensione di anzianità… non esiste più. O, almeno, non esiste nei termini in cui esisteva prima della riforma Fornero, che l’ha sostituita con la pensione anticipata, che consente al lavoratore di andare in pensione in maniera antecedente al raggiungimento dei requisiti della pensione di vecchiaia.
La pensione anticipata
Introdotta dalla riforma Fornero, la pensione anticipata è una prestazione pensionistica a cui è possibile accedere non mediante il raggiungimento di una certa età, bensì perfezionando il requisito contributivo. Dunque, è possibile andare in pensione prima dei 67 anni richiesti dalla pensione di vecchiaia, ma a condizione che:
- i lavoratori uomini abbiano maturato almeno 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva, a prescindere dall’età anagrafica;
- le lavoratrici donne abbiano maturato almeno 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva, a prescindere dall’età anagrafica.
Per quanto concerne l’adeguamento dei contributi alle aspettative di vita, si noti che tale allineamento è in realtà stato sospeso fino al 31 dicembre 2026.
Quota 100
Tra le più recenti novità in questo tema c’è sicuramente la Quota 100, un’opzione introdotta con il d.l. 4/2019, che permette ai lavoratori di poter accedere alla pensione con 62 anni di età anagrafica e 38 anni di anzianità contributiva.
La misura ha carattere sperimentale, e per il momento è rivolta a tutti i lavoratori dipendenti, autonomi e iscritti alla gestione separata INPS, che matureranno i requisiti entro il 31 dicembre 2021.
Opzione donna
Un altro regime piuttosto particolare è quello dell’opzione donna, prorogata dal decreto legge 4/2019 e poi dalla legge di Bilancio 2020.
L’opzione donna è – come suggerisce il nome stesso – un’opzione rivolta alle sole donne lavoratrici, cui è concesso di accedere alla pensione con almeno 35 anni di contribuzione e almeno 58 anni di età se dipendenti, e 59 anni se autonome, in alternativa alle altre forme di pensionamento, se i requisiti sono stati maturati entro il 31 dicembre 2019.
APE sociale
L’APE sociale, prorogata per tutto il 2020, permette a particolari categorie di lavoratori, individuate dalla legge, di poter ottenere un assegno “ponte” fino alla maturazione dei requisiti necessari per la pensione di vecchiaia. Per poter conoscere quali categorie di lavoratori siano interessati da questo provvedimento, e quali i requisiti per ciascuna delle rispettive classi di lavoratori, consigliamo tutti i soggetti interessati a consultare il sito internet inps.it.
L’elenco delle varie formule per poter andare in pensione potrebbe tuttavia estendersi ulteriormente. Si pensi ai lavoratori precoci e, dunque, alla pensione contributiva anticipata. Oppure, si pensi agli addetti alle mansioni gravose o all’isospensione.
Per poterne sapere di più non possiamo che suggerire di consultare il sito internet dell’INPS, e domandare allo stesso istituto previdenziale un supporto specifico e qualificato per poter comprendere in quale casistica si ha il diritto di ricadere per poter andare in pensione.