Quali spese si possono detrarre con partita Iva: quali spese si possono portare in detrazione o deduzione con una partita IVA.
Chi ha una partita iva in regime ordinario può portare in deduzione e in detrazione, oltre alle normali spese che spettano a tutti i contribuenti, anche altri costi sostenuti legati all’attività.
Tutti i contribuenti possono accedere alla deduzione dal reddito dei contributi previdenziali o detrarre dalle imposte le spese mediche sostenute (tutti i contribuenti fatta eccezione per chi milita nel regime IVA forfettario o regime dei minimi, questa categoria non può portare in detrazione le spese mediche). Chi milita nel regime forfettario in pratica accetta di avere una tassazione minore rinunciando alla possibilità di scaricare determinate spese. In questa pagina ci soffermeremo su quali spese si possono detrarre con partita Iva in regime ordinario così da non generare troppe confusioni.
Differenze tra deduzione e detrazione dei costi
Prima di continuare, è bene precisare che deduzione e detrazione sono due concetti differenti. Quali sono le differenze tra deduzione e detrazione dei costi?
Un costo è deducibile quando il suo ammontare (o la percentuale destinata allo sgravio fiscale) è sottratto direttamente dal reddito. In pratica le spese deducibile abbassano il reddito sul quale calcolare le tassazioni.
Un costo è detraibile, invece, quando la spesa sostenuta va sottratta direttamente dall’ammontare delle imposte. La detrazione abbassa le tasse in modo diretto (l’importo da portare in detrazione si sottrae dall’ammontare delle tasse da pagare calcolato sul reddito imponibile), la deduzione abbassa le tasse in modo indiretto perché va ad abbassare il reddito imponibile (il reddito netto sul quale calcolare l’ammontare delle tasse da versare).
Nel regime ordinario è poi bene fare un ulteriore distinzione mettendo in evidenza il concetto di detraibilità dell’IVA. Un costo è deducibile (quindi abbatte il reddito imponibile) mentre l’IVA assoggettata va in detrazione (quindi abbatte l’IVA). Per farti capire ti riporto un esempio pratico.
Se un titolare di partita IVA in regime ordinario ha sostenuto una spesa complessiva di 600 euro, di questi il totale imponibile da portare in deduzione è 491,80 euro mentre l’IVA (108,20 euro) va invece detratta nella liquidazione dell’IVA che, in base al soggetto, può essere mensile o trimestrale e si effettua sottraendo l’IVA pagata (cioè l’IVA sulle spese sostenute) all’IVA addebitata ai clienti (IVA incassata).
Per complicare il tutto, ti aggiungo un’altra informazione: spesso capita che il costo di un bene può essere dedotto in una determinata percentuale mentre la detrazione dell’IVA applicata alla medesima spesa può avere percentuali di detrazione diverse.
Torniamo alla nostra domanda originale: quali spese si possono detrarre con partita Iva? Molto dipende dall’attività svolta dal professionista o dall’imprenditore.
Quali spese si possono detrarre con partita Iva
Sappi che non esiste un elenco completo dei costi che possono essere portati in detrazione o deduzione dal reddito. Tutto dipende dalle spese sostenute per lo svolgimento della propria attività.
Per esempio, un ristoratore può portare in deduzione tutte le spese che riguardano generi alimentari… lo stesso non si può dire per un avvocato o un commercialista!
Poi ogni spesa vede percentuali di deduzioni diverse. Per esempio i costi legati alle spese telefoniche si possono portare in deduzione nel limite dell’80% (la percentuale scende al 50% per chi è nel regime dei minimi o nel regime forfettario). Le spese relative alla manutenzione di un’auto, seppur a uso promiscuo, si possono dedurre nel limite del 20%. Le spese relative all’affitto della casa, se a uso promiscuo, si possono portare in deduzione in percentuale del 50%.
Molto importante sottolineare che chi è in regime ordinario può portare in deduzione tutte le spese legate alla propria formazione (corsi di aggiornamento, master, formazione professionale…), la deduzione è al 100% ma solo se le spese rientrano in un tetto massimo di 10.000 euro annui.
E per quanto riguarda le detrazioni? La detrazione IVA è sempre al 100% in caso di apparecchiature o spese sostenute per lo svolgimento dell’attività In caso di utilizzo promiscuo, l’IVA si può detrarre al 50%.
Come funziona la deduzione delle spese di viaggio?
Le spese di vitto e alloggio legate a un viaggio di lavoro, si possono dedurre in misura del 75% ma solo per un importo complessivamente non superiore al 2% dei compensi percepiti in quel periodo d’imposta. Questi limiti, però, non esistono se le spese sostenute nell’ambito di un lavoro professionale sono addebitate analiticamente al committente.
Che significa? Che le spese di viaggio (vitto e alloggio) si possono portare in deduzione al 100% se vengono inseriti in fattura come rimborsi e quindi assoggettati a ritenuta d’acconto e IVA. In questo caso, la detrazione IVA spetta al committente che ha realmente sostenuto l’onere e l’operazione risulta neutra perché in fattura sono indicate come rimborsi e per questo non costituiscono un compenso per il professionista.
Se le spese di viaggio sono state sostenute in concomitanza a un corso di formazione, un seminare o stage, la spesa è deducibile al 100% ma sempre rispettando il limite di 10.000 euro annui.