“Uno standard di sicurezza maggiore e un miglior servizio con la consapevolezza e la tranquillità di poter fare affidamento sulle Forze dell’ordine presenti sui mezzi di trasporto pubblico”. Con queste parole l’assessore ai Trasporti della Regione Puglia Giovanni Giannini ha presentato l’accordo da Regione, Trenitalia e Forze dell’ordine siglato a Bari nella sede della Presidenza regionale. L’intesa permetterà agli agenti di Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e Guardia di Finanza di comunicare ai capitreno la propria presenza a bordo dei treni regionali attraverso una specifica app per smartphone e tablet, garantendo così ulteriore sicurezza a bordo dei vagoni regionali. “Il contratto con Trenitalia – ha proseguito Giannini – ha durata di 15 anni e viene siglato a tre anni dalla scadenza del precedente accordo”. Il documento firmato garantirà una scontistica del 60% alle forze dell’ordine che ne usufruiranno ma “non si tratta di un privilegio – ha ribadito Giannini – ma di un vero e proprio servizio che le forze dell’ordine si prestano a svolgere qualora dovesse verificarsi una situazione di criticità a bordo dei treni”.
Tramite l’app infatti il capotreno potrà inviare all’agente presente su una richiesta di intervento con un solo click, avvisare lo stesso di situazioni critiche a bordo di una vettura e quindi di avvalersi del supporto delle Forze dell’ordine per contrastare eventuali reati. “Per le Forze dell’ordine i treni sono un riferimento assoluto nel nostro paese. – ha aggiunto il Questore di Bari Carmine Esposito a nome dei rappresentanti di polizia, finanza, polizia penitenziaria e carabinieri – Allora questo protocollo è importante perché sposa l’aspetto del servizio del trasporto pubblico e le esigenze di sicurezza. Oggi l’aspetto di sicurezza è qualcosa di imprescindibile per i cittadini e per noi una straordinaria opportunità per rinsaldare il rapporto con loro. E infine questo protocollo ottimizza il nostro impegno a contrastare i reati. Un agente delle Forze dell’ordine infatti ha il dovere, comunque, di intervenire sempre e dovunque”.