PUGLIA, INTESA CONTRO SPRECO ALIMENTARE

“Il progetto che parte oggi lancia un segnale forte e importante, che dimostra che la politica non si occupa solo dei massimi sistemi ma favorisce la solidarietà e lo sviluppo del senso di comunità”.

Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano commenta la firma del “Protocollo di intesa in materia di recupero e riutilizzo di eccedenze e sprechi alimentari e di prodotti farmaceutici”, approvato dalla Giunta regionale nella seduta del 27 marzo scorso, e che rende adesso attiva la rete per la lotta agli sprechi alimentare e farmaceutico. Il Protocollo è stato firmato dal presidente Emiliano, dall’assessore al Welfare Salvatore Ruggeri, dal consigliere regionale Ruggiero Mennea, dal presidente di Anci Puglia Domenico Vitto e dai rappresentanti di diverse Associazioni pugliesi tra cui FederFarma Puglia, Banco Farmaceutico, Banco Alimentare, Comunità Emmanuel di Lecce, Caritas Puglia, Croce Rossa Italiana e Incontra Onlus.

“Questo lavoro – ha proseguito Emiliano – serve a far capire che gli altri non si sono dimenticati di te. È un lavoro che è cominciato dodici anni fa e che nel frattempo ha compiuto diversi passi avanti. Cominciò allora la costruzione di una cultura che aveva bisogno di essere indirizzata e coordinata. La puglia produce 360mila tonnellate di eccedenze alimentari e questo protocollo può essere efficace per ridurre lo spreco e distribuire queste eccedenze a chi ne ha bisogno. Come la lotta allo spreco alimentare, altrettanto importante è la lotta allo spreco farmaceutico perché sprechiamo 300 milioni di euro in spese farmaceutiche. Una spesa che pian piano stiamo recuperando. Ma se si ha una linea logistica raffinata, queste spese possono essere abbattute”.

Il piano prevede un finanziamento immediato di seicentomila euro per l’attivazione delle reti locali, per la logistica, la promozione sul territorio delle buone pratiche e per sostenere le associazioni coinvolte nel lavoro: “Tutto questo – ha concluso Emiliano – non ha solo un valore intrinseco ma serve affinché che la rete della solidarietà venga alimentata sempre per sviluppare il senso della comunità. Vorrei che la gente impari a capire che donare è importante, siamo fortunati e dare agli altri un qualcosa è un piccolo sacrificio che possiamo fare e che ci fa stare sicuramente bene”.

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