Un passo avanti verso la realizzazione del primo acceleratore lineare di protoni per la cura dei tumori. Un macchinario capace di bombardare le cellule malate senza intaccare gli organi sani. Un protocollo d’intesa è stato firmato questa mattina a Ruvo di Puglia, nel Barese, tra il presidente di ENEA, Federico Testa, e il presidente della ITEL, Leonardo Diaferia, con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione fra l’Agenzia e la controllata di Itel, LinearBeam, per lo sviluppo di tecnologie altamente innovative per applicazioni sempre più efficaci e meno invasive di radioterapia oncologica.
“Questa apparecchiatura – ha detto il presidente Diaferia – sarà molto importante per la cura dei tumori. I protoni sono balistici nella distruzione delle patologie tumorali, molti precisi e quindi si tratta di una tecnica d’avanguardia. Questo acceleratore, al momento, non esiste al mondo, sarà il primo nel suo genere. Ci stiamo lavorando da dieci anni qui a Ruvo”.
“C’è stato un blocco di tre anni dovuto a mancanza di finanziamenti, ma adesso è ripartito tutto perché ci sono dei finanziamenti molto importanti che abbiamo ricevuto nello spin-off LinearBeam di ITEL per proseguire appunto in questa realizzazione. Posso dire con quasi certezza che nei prossimi due o tre anni la macchina sarà pronta per l’uso clinico. Ci auguriamo per il 22 giugno 2022, data in cui la nostra azienda compirà 40 anni”, ha aggiunto Diaferia.
“Il costo complessivo del progetto è di oltre 40 milioni di euro. Ha beneficiato in fase di progettazione di una prima tranche di circa 10 milioni di fondi europei, noi come ITEL abbiamo investito tantissimo e alla fine c’è stato un incontro quasi fortuito con il fondo Equiter che ha deciso di investire in questo progetto ed è entrato in società per il 34% con lo spin-off con 15 milioni. Questo piccolo miracolo ci consentirà di portare la macchina a compimento”, ha spiegato ancora Diaferia.
“L’Enea, in qualità di ente di ricerca nazionale, collabora con questa impresa – ha detto il presidente Testa – attraverso i suoi ricercatori per sviluppare la parte scientifica, di supporto alla realizzazione concreta del progetto. Il protocollo punta proprio a questo e il suo contenuto si può sintetizzare in questo modo: lavoriamo insieme! Gli enti di ricerca hanno un senso se la ricerca che fanno riescono a trasferirla e a coniugarla con il tessuto delle imprese. E quella di oggi è la dimostrazione che ci sono imprese con cui si può lavorare, si può lavorare molto bene e ci sono in ogni parte d’Italia”.
Enea ha maturato competenze avanzate in questo campo con l’impianto “Top-Implart”, un prototipo di acceleratore lineare di protoni su cui si sta lavorando nell’ottica della ricerca nel Centro di Frascati.
“Etha”, questo il nome dell’apparecchiatura sanitaria LinearBeam, richiede una superficie inferiore a 100 metri quadrati ed è dunque facile da allocare nella maggior parte dei siti ospedalieri. Ogni sua componente è gestita da un unico sistema di controllo integrato con il software per la pianificazione del trattamento e la suite per il posizionamento del paziente. ITEL ha infatti brevettato un soluzione completamente robotizzata per il posizionamento del paziente che permette di aumentare la precisione del trattamento.
(ITALPRESS).
PUGLIA, ACCORDO ITEL-ENEA PER CURA TUMORI
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