La prestazione occasionale è uno strumento utile per poter regolare gli introiti generati da attività professionali sporadiche e saltuarie, e che proprio per questo motivo non richiedono necessariamente l’apertura della partita IVA. Ne parlato qualche tempo fa in questo articolo “Come aprire la partita IVA“
Insomma, la prestazione occasionale è un modo per poter regolare le tue entrate in attività residuali, minimali, marginali. Attività che ti permetteranno di avere un piccolo guadagno, senza che tu debba organizzare un’attività professionale più “strutturata”. Ma quanto piccoli devono essere questi guadagni? E come funziona la prestazione occasionale?
Prestazione occasionale 2018: definizione
Per poter comprendere come funziona la prestazione occasionale, iniziamo con il definirla! La prestazione occasionale viene infatti considerata come un’attività di lavoro che è caratterizzata dall’assenza dei caratteri di abitualità, professionalità, continuità e coordinazione.
Sul piano civilistico, si è soliti ricondurre questa figura a quella dell’art. 2222 c.c., disciplinante il contratto di prestazione d’opera, sulla base della quale pertanto si può definire lavoratore occasionale colui che “si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente”.
Caratteristiche e limiti della prestazione occasionale
Ma quali sono le caratteristiche della prestazione occasionale? In parte, se ben hai letto, le abbiamo già rammentate: si tratta di un’attività di lavoro autonomo che deve rispettare alcuni limiti qualitativi come la mancanza di continuità e di abitualità della prestazione di lavoro autonomo (ovvero: l’attività deve essere sporadica e non prolungata nel tempo) e di mancanza di coordinamento della prestazione (ovvero: l’attività non deve essere svolta in azienda o nel ciclo produttivo del committente).
Nel caso in cui la prestazione non abbia natura occasionale, il lavoratore non potrà più beneficiare delle semplificazioni che tra breve vedremo, ma ricadrà nelle discipline che riguardano il lavoro dipendente (se vi è coordinazione) o di lavoro autonomo (se vi sono più prestazioni autonome abituali).
Ricevuta prestazione occasionale
Ora che sai che cosa si intende per prestazione occasionale, possiamo spingerci un po’ oltre e capire come si regola questo genere di rapporto, e che cosa devi fare in ambito fiscale e previdenziale.
Prima di tutto, una volta che andrai ad effettuare la prestazione occasionale, dovrai rilasciare al committente della prestazione una ricevuta non fiscale che includa:
- i tuoi dati personali;
- i dati del committente;
- la data della ricevuta (attenzione: deve corrispondere a quella dell’avvenuto pagamento!);
- il numero progressivo di ordine della ricevuta;
- il corrispettivo lordo che hai concordato con il committente;
- la ritenuta d’acconto (sarà pari al 20% del compenso lordo);
- l’importo netto che verrà corrisposto dal committente;
- la marca da bollo da 2,00 euro per tutte le prestazioni superiori a 77,47 euro (con data anteriore a quella di emissione della ricevuta).
Se dunque hai svolto lavori per 1.000 euro, in realtà l’incasso netto che andrai a ricevere sarà pari a 800 euro, ovvero quanto avanza una volta applicata la ritenuta d’acconto del 20%. E questo 20%?
La ritenuta d’acconto non è altro che un acconto sulle imposte che il committente tratterrà, e che verserà nel tuo interesse all’amministrazione finanziaria. Si tratta pertanto di un anticipo dell’imposizione fiscale che applicherai nei confronti dei sostituti di imposta. A proposito: ma allora cosa cambia nel caso di prestazione occasionale tra privati?
Prestazione occasionale tra privati
Se la tua prestazione occasionale non è svolta nei confronti di un sostituto di imposta (pensa a imprese e professionisti che non operano in regime forfettario, società di persone e di capitali, associazioni e condomini), bensì verso un privato, non è necessario applicare alcuna ritenuta d’acconto, con la conseguenza che il lordo corrisponderà al netto, poiché non ci sarà alcun acconto su imposte. Facile, no?
Disciplina fiscale prestazione occasionale
Eccoci dunque giunti al momento di chiarire alcuni aspetti sulla disciplina fiscale della prestazione occasionale che, a tal fine, rientra tra i “redditi diversi”, con tassazione sul differenziale tra quanto hai percepito e quanto hai speso per l’effettuazione delle prestazioni.
In termini più concreti, se usi il modello 730 dovrai indicare i redditi derivanti dalle prestazioni occasionali nel quadro D, mentre se usi il modello Redditi Persone Fisiche userai il quadro RL. Abbi sempre l’accortezza – ovviamente – di indicare non solamente l’importo del reddito lordo che hai percepito (i 1.000 euro, nel nostro esempio precedente) quanto anche l’eventuale ritenuta d’acconto che hai subito (il 20%).
Ti ricordiamo inoltre che puoi essere esonerato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi se nel corso dell’anno hai percepito solo redditi da prestazione occasionale sotto i 4.800 euro lordi.
Previdenza e prestazione occasionale
Concludiamo infine con un rapido sguardo sulla disciplina previdenziale. Di fatti, se il lavoratore che ha effettuato prestazioni di lavoro occasionali raggiunge nell’anno la soglia di 5.000 euro lorde, è obbligato a iscriversi alla Gestione Separata INPS e, di conseguenza, procedere ai versamenti contributivi (sulla sola quota di reddito che supera i 5.000 euro).
I soggetti che superano tale soglia hanno l’obbligo di comunicare tempestivamente ai propri committenti tale avvenimento, e introdurre nella ricevuta una ritenuta previdenziale che sarà ripartita in misura di 1/3 a carico del lavoratore e di 2/3 a carico del datore di lavoro.
Modello ricevuta prestazione occasionale
Di seguito abbiamo riportato un modello liberamente modificabile, che puoi usare per poter regolare le tue prestazioni occasionali. Fanne buon uso!
(Nome Cognome)
(Domicilio)
(Codice Fiscale)
(Luogo e data di nascita)
Ricevuta prestazione occasionale
(Committente)
Nota n° 1 del …/…/…..
Il sottoscritto ____________ dichiara di ricevere la somma di euro ____________ (€ ________,00) lordi, di cui euro_______(€ ________,00) a titolo di rimborso spese per l’attività occasionale di collaborazione per _________________________.
Al suddetto importo lordo andrà detratta la ritenuta d’acconto (20%) pari a euro ________ (€ ______,00 ) per un corrispettivo netto pagato pari a euro (€ ______,00).
Importo lordo € _________
Ritenuta d’Acconto 20% – € _________
Contributi INPS – € _________
Importo netto = € _________
Rimborsi spesa + € _________
Netto a pagare = € _________
Dichiara inoltre sotto la propria responsabilità che la prestazione resa ha carattere del tutto occasionale, non svolgendo il sottoscritto prestazione di lavoro autonomo con carattere di abitualità, di non avere fruito nell’anno ai fini contributivi, della franchigia di € 5.000 prevista dall’art. 44 del D.L. 30 settembre 2003, n. 269, di non essere soggetto al regime Iva a norma dell’ex art. 5, comma 2, D.P.R. 633/72.
Data e firma.