Formare figure che siano dotate delle principali conoscenze ed elementi di diritto nella materia specifica del sovraindebitamento e in particolare, della gestione della crisi derivante da tale situazione, garantendo un supporto giuridico per tutta la collettività. E’ l’obiettivo dello short Master in ‘Gestione della crisi da sovraindebitamento’, presentato questa mattina nella sede del rettorato dell’Università di Bari. Lo short Master, primo in Italia, partirà il 6 ottobre prossimo. “Da tempo – ha detto il rettore, Antonio Uricchio – abbiamo maturato competenze e sviluppato riflessioni scientifiche, attraverso volumi e convegni. Questa volta – ha spiegato – abbiamo voluto far evolvere gli strumenti di formazione e di conoscenza, attraverso uno short Master che affronta le tematiche delle crisi da sovraindebitamento, alla luce anche di una serie di interventi normativi che si sono succeduti nel tempo e che – ha continuato – hanno reso questa disciplina un po’ più ampia, articolata e solida e ne hanno fatto emergere anche le esigenze di specifiche di professionalità che – ha aggiunto – possono operare all’interno degli organismi di composizione della crisi, sia a supporto delle parti, sia come supporto dell’autorità giudiziaria ordinaria”.
“Un’occasione importante, perché il percorso formativo, breve ma inteso – ha sottolineato – sarà strettamente professionalizzante, con una proiezione immediata sui fronti tecnico professionali esposti e coinvolti e che possono anche in una fase storica in cui la mortalità delle imprese è cresciuta, in cui la crisi – ha spiegato – costituisce per molte imprese un percorso anche di sviluppo delle proprie attività e non soltanto di difficoltà temporanea anche far evolvere questa cultura del superamento della crisi attraverso – ha concluso – soluzioni tecniche che possano contemperare le esigenze delle imprese anche con quelle di creditori e di potenziali destinatari della propria attività”. “Un momento di approfondimento professionale – ha detto il presidente dell’ordine degli avvocati di Bari, Giovanni Stefanì – in una prospettiva che rappresenta un’occasione per i professionisti che si cimentano con questo strumento che l’ordinamento ha messo a disposizione dei soggetti meno abbienti e costituisce al tempo stesso – ha spiegato – una scommessa da parte degli ordini”. Stefanì ha infatti ricordato che l’ordine degli Avvocati ha costituito l’organismo per la risoluzione della crisi da sovraindebitamento volendo approcciare questo tema così difficile e ambizioso, cioè ha spiegato “mettere al servizio della collettività la funzione della magistratura. Siamo contenti di partecipare – ha concluso – a questo ulteriore sviluppo del tema attraverso lo short master, sperando che possa servire per convincere il legislatore ad approntare quei rimedi che sul campo si stanno rendendo necessari per rendere lo strumento più fruibile ed efficace”.
“Un momento importante anche di solidarietà sociale”, l’ha definito Gianvito Giannelli, direttore dello short Master “essendo un’iniziativa di formazione fortemente proiettata sul sociale”. Nel corso della conferenza stampa, Ugo Patroni Griffi, ordinario di Diritto commerciale e delegato del rettore ai Rapporti con l’esterno, ha ricordato come la Puglia stia celebrando una serie di primati. Intanto, perché il primo convegno sulla legge che poi è stata modificata è stato tenuto a Bari, il primo regolamento, cioè la prima disciplina dell’organismo, è diventato il regolamento di tutti gli organismi ed è stato recepito nel decreto ministeriale, poi perché l’organismo per la composizione della crisi è stato tra i primi in Italia, Bari è una delle pochissime città che ha ben due organismi (quello dell’ordine degli avvocati e quello dell’ordine dei commercialisti), poi perché il know how è talmente forte che l’ordine degli Avvocati di Bari si è aggiudicato la formazione nazionale presso il Consiglio nazionale forense per tutti gli avvocati italiani e infine, perché lo short Master presentato oggi è il primo master in tutta Italia sul sovraindebitamento. “Noi ci siamo impegnati – ha spiegato Patroni Griffi – perché crediamo nella valenza sociale di questa legge”.
La legge numero 3 del 2012, più volte modificata, rappresenta uno strumento rivoluzionario per salvaguardare i diritti dei cittadini e delle piccole imprese non soggette a fallimento, strangolati dalla crisi economica, intervenendo con adeguati strumenti in un area nella quale vi è ugualmente la necessità di affrontare il problema del debito con idonee soluzioni giuridiche, nell’interesse di tutte le parti coinvolte: debitori, creditori e terzi.