“Abbiamo voluto chiamare la nostra iniziativa #PalermoChiamaItalia, perché è come se la Sicilia si rivolgesse a tutta l’Italia per parlare di una cosa bella: di Giovanni Falcone, che significa affrontare il tema della legalità e del rispetto della democrazia. Vi aspettiamo a Palermo”. Questo è l’invito di Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone, nel presentare, presso la sede Rai di Roma, il programma di eventi per ricordare il ventiseiesimo anno dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio.
L’appuntamento anticipa di 4 giorni la partenza della prossima «Nave della Legalità», con oltre 1000 studentesse e studenti a bordo, che salperà dal porto di Civitavecchia per approdare a Palermo il 23 mattina. In tutto, però, saranno 70.000 studenti coinvolti in tutta Italia, con 7 regioni protagoniste, oltre alla Sicilia.
Sono invece 700 le scuole in tutta Italia che hanno partecipato al concorso «Angeli custodi: l’esempio del coraggio, il valore della memoria», indetto dal Miur, dalla Fondazione Falcone, in collaborazione con la Polizia di Stato.
Nel corso della presentazione, è stato ricordato il compleanno di Giovanni Falcone, nato proprio il 18 maggio del 1939. La sorella Maria ha detto: «Non potrò fargli la torta di fragole che tanto gli piaceva, ma voglio dirgli che una delle sue idee ha continuato a camminare sulle gambe di tanti altri uomini e giovani. Ai ragazzi non parlo solo del Giovanni ‘giudice’, ma di un uomo che aveva il senso dello Stato, con l’amore per la professione impresso nel suo Dna. Cerco di far capire come ciò sia importante per la democrazia». Nel concludere il suo intervento, la presidente della Fondazione ha espresso preoccupazione per la “latitanza” delle organizzazioni criminali: «Temo molto il silenzio sulla mafia e la mafia silente, che mi preoccupa ancora più di quella stragista».
A Palermo si terranno iniziative speciali come quelle in programma al Villaggio della Legalità, a Piazza Magione e al Giardino della Memoria di Capaci. Il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cariero de Raho, ha invece posto l’accento sulla poca attenzione riservata alle mafie: «Sento una carenza nei mezzi di informazione: ormai di mafie non si parla più, non si legge più nei giornali ed è un danno per tutti.
Il 23 maggio sarà un momento di memoria e legalità per tutti noi. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino rappresentano i nostri modelli per l’organizzazione del lavoro, con le indagini patrimoniali e analitiche. Ancora oggi i magistrati seguono questi modelli». Valeria Fedeli, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha affermato che se, entro il 22 maggio, non ci sarà un nuovo ministro, sarà lei a partire insieme ai ragazzi sulla Nave della Legalità. «Celebrare queste date è importante per ricordare a tutti noi come sia cambiata la vita civile e democratica del Paese dopo quella primavere e quell’estate del 1992. Farlo con le nuove generazioni è imprescindibile», ha detto Fedeli.
Mario Orfeo, direttore generale Rai, ha esposto la programmazione speciale del palinsesto per la settimana della legalità, con dirette, speciali e testimonianze di contrasto alla mafia.