Parlando di progetti di valorizzazione delle aree prospicienti le superfici acquee (i Bordi dell’acqua), gli investimenti del 2018 testimoniano che le aree maggiormente interessate sono state i lungo-fiume (37% del totale) e che gli interventi più ricorrenti hanno riguardato parchi e aree verdi (35% del totale). Ma non solo, la tendenza del residenziale è trasformare e riqualificare (54%) invece di costruire il nuovo (43%).
Sono questi alcuni dei risultati presentati al Politecnico di Milano con il XII Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL) realizzato all’interno del Real Estate Center (REC) del Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito.
L’approfondimento sui progetti di valorizzazione delle aree prospicienti le superfici acquee ci dice anche che: il 35% dei Comuni ha realizzato interventi di riqualificazione/valorizzazione almeno negli ultimi 5 anni; nel 62% dei casi sono stati utilizzati esclusivamente fondi pubblici; per il futuro il 38% dei Comuni prevede di realizzare interventi di riqualificazione/valorizzazione; le aree interessate si distribuiscono uniformemente tra lungofiume, lungo mare, canali e laguna (Venezia) con una media di 15 interventi; nel 75% dei casi saranno utilizzati esclusivamente fondi pubblici.
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In totale i Comuni che hanno partecipato alla seconda parte del questionario poiché hanno realizzato e/o hanno intenzione di realizzarne in futuro degli interventi di riqualificazione/valorizzazione sono il 46% del totale. Di questi Comuni, il 59% è presente in entrambe le casistiche.
La XII edizione dell’Osservatorio sottolinea con i numeri un dato importante: l’esistenza di un piano di alienazioni e valorizzazioni con gli immobili non strumentali copre ben il 94% del campione delle amministrazioni che hanno partecipato all’analisi.
I piani attuativi istruiti, poi, sono stati in media 7 in linea con quanto registrato negli anni precedenti.
Anche per le tempistiche, i dati che emergono dall’analisi sono in linea con quelli degli anni precedenti: 12 giorni per il certificato di destinazione urbanistica e 7 mesi per l’approvazione del piano attuativo.
Un altro elemento di analisi è quello della competitività dei territori nell’attrarre gli operatori internazionali: nell’80% dei casi gli interventi sono affidati ad imprese locali, in decremento rispetto a quanto registrato lo scorso anno.
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Alla ricerca di quest’anno hanno partecipato 48 capoluoghi di provincia su un panorama delle 107 amministrazioni coinvolte e localizzate su tutto il territorio italiano, pari al 44% del campione individuato.
L’Osservatorio, si basa sulla collaborazione delle pubbliche amministrazioni locali mediante la somministrazione di un questionario d’indagine. Ha indagato le procedure urbanistiche ed edilizie adottate e approfondito il tema dell’efficienza dei processi concessori analizzando tutte le risorse e procedure messe in campo dal soggetto pubblico per l’iter di concessione urbanistica. Tutti gli elementi di analisi portano a fornire una fotografia precisa di come le realtà locali si muovano per attrarre capitali di investimento.
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