“Esprimo la soddisfazione per questo momento e ringrazio tutta la comunità accademica, che ha contribuito alla realizzazione di tutti questi strumenti di rendicontazione dell’attività del nostro Ateneo. Mi auguro che questi risultati, possano essere da stimolo per portare avanti questo impegno e continuare nell’attività svolta e nel miglioramento qualitativo raggiunto”. Così stamattina a Bari nell’Aula Magna ‘A.Cossu’ dell’Ateneo, il rettore dell’Università degli Studi di Bari, Antonio Uricchio, presentando il bilancio sociale, il bilancio ambientale e il volume ‘Future in Research’. “Questi tre volumi – ha detto Uricchio – consentono all’Università di Bari di raccontare se stessa, di illustrare i risultati raggiunti, sia in materia di Terza missione, sia di impegno ambientale, sia di valorizzazione dei giovani ricercatori. Dalla lettura dei tre volumi che presentiamo oggi – ha continuato – si evincono i risultati dell’attività che evidenziano un forte trend di crescita e soprattutto – ha aggiunto – consentono pienamente di valorizzare le energie dei nostri giovani ricercatori”.
Presentando il bilancio ambientale, il rettore, ha sottolineato che “si tratta del primo bilancio ambientale (per l’Università di Bari, ndr), un unicum nel nostro panorama universitario, il primo in Italia, perché – ha spiegato – questa metodologia di rilevazione e rendicontazione di natura sociale, costituisce uno strumento relativamente nuovo. Proprio in questi giorni – ha ricordato il rettore – il vice ministro all’Istruzione, università e Ricerca, Lorenzo Fioramonti, attraverso una lettera trasmessa a tutta la comunità accademica, ha voluto evidenziare l’importanza delle tematiche ambientali all’interno del contesto accademico e l’Università di Bari – ha sottolineato Uricchio – è stata pronta nel raccogliere questa sfida, ma lo ha fatto già da qualche anno attraverso una serie di politiche ambientali che hanno visto anche il nostro Ateneo collocarsi all’interno del ‘green metric’, cioè nell’indice di misurazione del raggiungimento degli obiettivi ambientali, al terzo posto in Italia”. Se il bilancio ambientale è stato presentato per la prima volta a Bari e in Italia, il bilancio sociale, invece è alla sua terza edizione: il primo è stato presentato nel 2004, il secondo invece nel 2010.
“Oggi – ha detto Uricchio – presentiamo la terza edizione, in cui diamo conto delle attività svolte nel campo della Terza Missione, della valorizzazione dei risultati della ricerca, dei rapporti con i territori, attraverso un modello di Università fortemente proiettato nella comunità territoriale. Un bilancio sociale (2010-2017) – ha sottolineato – che raccoglie dati, offre importanti elementi di riflessione per le attività svolte e costituisce anche un importante strumento per poter promuovere ulteriormente politiche di forte aggregazione e inclusione”. E sul bilancio sociale, anche il presidente dell’Anvur, il professor Paolo Miccoli, ha voluto attraverso una nota dare una valutazione delle attività svolte ed esprimere pieno apprezzamento e sostegno. “L’Agenzia – si legge nella nota – condivide la ratio generale dell’intervento, ispirato ad affiancare ai doveri e alle attività istituzionali dell’Università, il concetto di responsabilità sociale dell’Università, a cui ogni Ateneo risponde in maniera differenziata. Tramite il documento – continua la nota – l’Università di Bari offre uno strumento utile per tutti gli interlocutori di riferimento, che favorisce e motiva una riflessione sulla valutazione degli impatti economici e sociali del sistema accademico”.
Accanto al bilancio ambientale e sociale, l’Università, nel corso dell’incontro di oggi, ha presentato anche il volume ‘Future in Research’ in cui “vengono raccolti i risultati dell’attività di ricerca condotti dai ricercatori di tipo A, i ricercatori triennali. Ne sono stati assunti – ha spiegato il rettore – sulla base di un importante finanziamento della Regione, oltre 13 milioni di euro e che grazie anche ad impegno ulteriore del nostro Ateneo, oltre tre milioni di euro hanno potuto continuare l’attività di ricerca e molti di essi oggi – ha sottolineato – sono anche ricercatori a tempo indeterminato, oltre 20 degli 89 assunti e abbiamo anche un piccolo numero di associati, cioè 5. Un risultato importante – ha aggiunto – che abbiamo voluto presentare attraverso un volume che dà conto delle attività di ricerca e crediamo – ha proseguito – possa essere anche particolarmente prezioso, perché i risultati di queste attività di ricerca possono generare ulteriori risultati”. E rispondendo alla domanda se qualcosa va ancora migliorata leggendo i bilanci, Uricchio ha risposto: “Indubbiamente ci sono ambiti che meritano ancora di essere promossi e sostenuti. Le politiche ambientali sono oggi declinate secondo i gol europei che sono molteplici e meritano ancora di essere sostenuti e implementati nella prospettiva dell’efficientamento ambientale”.
“I temi dell’internazionalizzazione, della valorizzazione anche della Terza Missione, del trasferimento tecnologico – ha continuato – meritano di essere sostenuti e implementati. L’impegno continua – ha concluso – e mi auguro che l’intera comunità accademica guardi a questi strumenti che oggi presentiamo come un’occasione di riflessione e di stimolo per un ulteriore miglioramento”.