VENEZIA (ITALPRESS) – Nel corso del 2023, 177 donne si sono rivolte per la prima volta al Centro Antiviolenza del Comune di Venezia, registrando un aumento rispetto ai 143 casi del 2022. Tale incremento, apparentemente negativo, viene invece interpretato dalle operatrici del Cav come emersione del sommerso e presa di coraggio da parte delle vittime nel denunciare. Questi, e molti altri, sono i dati che sono stati esposti questa mattina, al Centro culturale Candiani, durante la plenaria della Consulta provinciale degli studenti, che oggi ha dedicato la sua attenzione al prezioso operato del Centro Antiviolenza territoriale, arrivato al 30° anno di attività.
Nel corso del 2023, le strutture di pronto soccorso di Mestre e Venezia sono state attivate 99 volte in modalità h24 per casi di violenza, rispetto alle 79 richieste del 2022. Nel corso dell’incontro è stata inoltre sottolineata l’importanza ricoperta delle case rifugio, con tre strutture operanti sul territorio e l’apertura di una quarta prevista entro fine 2024. Nel 2023, il numero di donne e minori ospitati nelle strutture comunali è aumentato a 33, rispetto ai 26 dell’anno precedente. Infine, si è registrato un incremento nell’attenzione dedicata all’educazione sulla violenza di genere nelle scuole secondarie di secondo grado, con 81 incontri svolti nel 2023 rispetto ai 70 del 2022.
La plenaria, grazie alle testimonianze di due operatrici del Cav comunale, ha offerto agli studenti un prezioso momento formativo e di confronto, arricchito dagli interventi della presidente del Consiglio comunale e della presidente della Commissione Parlamentare Inchiesta sul Femminicidio.
“Siamo lieti di aver potuto partecipare a questa giornata formativa con il Centro Antiviolenza di Venezia, risultato di una collaborazione pluriennale. Auspichiamo ad un aumento delle occasioni di incontro considerata l’importanza dei temi trattati”, ha dichiarato Lorenzo Bracciali, attuale presidente della Consulta.
foto: ufficio stampa comune di Venezia
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