JEDDAH (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – Max Verstappen ci ha preso gusto. Così com’era accaduto in Giappone, anche in Arabia Saudita il quattro volte campione del mondo ha strappato una pole position ad una McLaren che sembrava avere tutte le carte in regola per dominare la qualifica. Invece, con un guizzo finale, Verstappen ha battuto per appena dieci millesimi di secondo Oscar Piastri: 1’27″294 per l’olandese, 1’27″304 per l’australiano.
Al terzo posto – e per qualche secondo in pole position – George Russell (1’27″407) che domani avrà a fianco della sua Mercedes la Ferrari di Charles Leclerc, quarto in 1’27″670. A parte la prima edizione del 2021, quando fu Lewis Hamilton (Mercedes) il più veloce in qualifica, la Red Bull ha sempre ottenuto la pole position su questo tracciato: nel 2022 e nel 2023 con Sergio Perez, ora per due volte consecutive con Verstappen. Max è arrivato a quota 42 pole nella carriera, la Red Bull a quota 105.
Anche la terza sessione di prove libere ha visto tutti i piloti evitare accuratamente l’utilizzo della Hard: soltanto le coppie di Aston Martin e Racing Bulls le hanno usate ma per il classico giro di rodaggio, con Alonso e Stroll che hanno anche effettuato un giro con set di Medium con lo stesso scopo. Per il resto, è stato un monocolore rosso, con l’unica eccezione di Gabriel Bortoleto, che ha usato un set di Medium per riprendere confidenza con la pista dopo che ieri era stato costretto a saltare FP2 a causa di un problema sulla sua Sauber. Tutti gli altri piloti hanno usato due set di Soft ciascuno.
“Che spettacolo questa qualifica, soprattutto in Q3 – commenta Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli – Negli ultimi cinque minuti la pole position è passata di mano cinque volte e, a conferma di quanto questa stagione sia comunque combattuta, abbiamo anche stavolta quattro piloti di quattro squadre diverse nelle prime due file. Ovviamente la Soft è stata protagonista assoluta in qualifica: al suo debutto a Gedda abbiamo visto come la C5 sia stata competitiva non soltanto nel primo giro lanciato ma anche in un secondo tentativo. Per quanto riguarda le strategie, non pensiamo che la situazione sia mutata rispetto a ieri e non è un caso che la stragrande maggioranza dei piloti – 15 su 20, anche se manca ancora l’ufficialità – si siano tenuti due set di Hard ciascuno. La C3 appare infatti come la mescola più performante e, con un livello di degrado non eccessivo, la sosta singola è sulla carta la più veloce, con la combinazione Medium-Hard come favorita (pit-stop fra il giro 14 e il giro 20). Ci sono un paio di ragioni per cui in tanti hanno preferito conservare due set di questa mescola: il primo è per coprirsi da eventuali neutralizzazioni, statisticamente molto frequenti su un tracciato come questo; il secondo è avere una soluzione in caso il degrado domani dovesse aumentare in maniera molto significativa”.
A detta di Isola, “chi dovesse trovarsi nelle retrovie potrebbe puntare a recuperare terreno invertendo l’ordine di utilizzo delle mescole (quindi C4-C3), fermandosi a partire dal giro 30. La doppia sosta non è distantissima in termini di tempo complessivo – la differenza è attorno ai cinque secondi – e prevede sempre l’utilizzo di C3 e C4. La C5 potrebbe essere un’opzione per chi volesse cercare di sfruttarne la miglior prestazione nei primissimi giri per guadagnare delle posizioni oppure in caso di neutralizzazione nell’ultima parte di gara”.
Doppietta della Campos Racing nella Sprint Race, con il diciassettenne inglese Arvid Lindblad davanti allo spagnolo Josep Maria Martì. Con questo successo, il rookie della Red Bull è diventato il più giovane vincitore in Formula 2 da quando la categoria è stata reintrodotta nel 2017. Sul terzo gradino del podio è salito l’irlandese Alexander Dunne (Rodin Motorsport), che guida la classifica Piloti, ex-aequo con Martì a quota 31 punti. Dal punto di vista delle gomme, la Medium è stata la mescola utilizzata da tutti e, come prevedibile, ha avuto un degrado molto limitato, così i piloti hanno potuto spingere a loro piacimento per tutti i 20 giri.
Nella F1 Academy, Ella Lloyd (McLaren operated by Rodin) ha vinto la prima gara della tappa di Gedda, resistendo al ritorno di Maya Weug (Scuderia Ferrari operated by MP): soltanto 167 millesimi di secondo hanno infatti separato le due ragazze sotto la bandiera a scacchi. L’ultimo posto disponibile sul podio se l’è aggiudicato Alisha Palmowski (Red Bull Racing operated by Campos). Doriane Pin (Mercedes operated by Prema), oggi quarta, continua a mantenere la leadership del campionato con tre lunghezze di vantaggio su Weug.
-Foto IPA Agency-
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