“Ancora una volta il governo Conte, in occasione della legge di bilancio, dimostra di non considerare gli interessi e i diritti della Sicilia. Dopo la vergognosa decisione di escludere ogni possibilità di finanziare il ponte sullo stretto tramite i fondi europei, si dispone la definitiva chiusura della Società stretto di Messina in liquidazione, senza affrontare seriamente la questione della mobilità da e verso la Sicilia”. È quanto afferma in una nota l’europarlamentare della Lega Francesca Donato. “Nel progetto del ponte sullo stretto, già allo stato preliminare, erano contenuti tutti gli studi necessari per valutare le possibili opzioni di collegamento e, non a caso, erano esclusi eventuali tunnel o alternative similari. Oggi il ministro alle infrastrutture crea l’ennesima task force per valutare quelle stesse alternative già bocciate vent’anni fa”, aggiunge.
“Mi sorprende e mi rammarico fortemente – aggiunge la Donato – che il presidente Musumeci non abbia fatto sentire la voce dei siciliani contro questo modo vergognoso di trattare la Sicilia e l’intero sud. Il ponte sullo stretto deve tornare centrale nell’agenda politica nazionale e regionale: il progetto esiste ed è cantierabile; i fondi europei sono lì per questo. Il costo economico dell’isolamento territoriale dal resto del Paese per i nostri cittadini, le nostre produzioni e le nostre imprese, non è più sostenibile”. “Nella stessa legge di bilancio e sempre nel silenzio del governo regionale, si dispone altresì la chiusura della società regionale ‘Riscossione Sicilia, negando in via del tutto unilaterale l’autonomia speciale siciliana che comprende il diritto, per Statuto, di gestire autonomamente le proprie risorse finanziarie e fiscali”, sottolinea Donato. “Accettare in silenzio queste lesioni dei diritti dei Siciliani è inaccettabile da parte del governo regionale in primis, ma anche delle opposizioni”, conclude.
(ITALPRESS).