PoliHub, l’Innovation District & Startup Accelerator del Politecnico di Milano, gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano, è stato premiato tra i migliori cinque incubatori universitari al mondo nel ranking di UBI Global per la terza edizione consecutiva. Il risultato è stato annunciato a Doha, durante il World Incubation Summit, l’evento di condivisione delle migliori pratiche internazionali nel settore della creazione d’impresa e di presentazione del ranking redatto da UBI Global, associazione indipendente svedese che, dal 2013, misura le performance degli incubatori. Al primo posto si è posizionato nuovamente il britannico SETSquared Partnership, l’incubatore derivante dall’alleanza tra le Università di Bath, Bristol, Exeter, Southampton e Surrey. Completano la Top 5, oltre a PoliHub, il canadese DMZ della Ryerson University di Toronto, il turco ITÜ Çekirdek della Istanbul Technical University e l’olandese YES!Delft della Delft University of Technology.
La valutazione di UBI Global World Rankings 19/20 (https://ubi-global.com/) ha analizzato nel mondo 1.580 iniziative, 591 hanno partecipato all’audit e 364, appartenenti a 78 Paesi diversi, sono giunte al termine della valutazione. Le iniziative sono state classificate in base alla tipologia di programmi, distinguendo tra incubatori e acceleratori, e in base alla natura, distinguendo tra iniziative universitarie, iniziative gestite da aziende oppure dalla pubblica amministrazione, categoria quest’ultima aggiunta nell’edizione di quest’anno.
Le categorie premiate sono quindi diventate nella nuova edizione del ranking le seguenti: University Business Incubators, Public Business Incubators, Private Business Incubators, University Business Accelerators, Public Business Accelerators e Private Business Accelerators.
PoliHub appartiene alla prima categoria, University Business Incubators, la più competitiva e che pesa per oltre il 40% del campione, le cui prestazioni generano maggiore impatto sull’ecosistema dell’innovazione e per questo è ritenuta da UBI la categoria di rifermento del benchmark.
La metodologia di valutazione si basa su tre aree principali: il valore generato per l’ecosistema (numero di startup incubate, fatturato delle startup, posti di lavoro, finanziamenti ottenuti), il valore per le startup incubate (quantità e qualità dei servizi offerti alle startup, numero di relazioni con imprese, università, finanziatori) e l’attrattività per le startup e l’ecosistema (numero di idee valutate, tasso di crescita e sopravvivenza delle startup, numero di partner dell’incubatore).
I valori di performance di PoliHub sono cresciuti anche quest’anno, infatti il benchmark ha mostrato punteggi decisamente elevati nell’area del valore creato per le startup, in particolare nella sottocategoria dello sviluppo delle competenze e della capacità di attrazione dei capitali che favoriscono operazioni di acquisizione da parte di aziende consolidate (3 le operazioni di exit monitorate durante il periodo di monitoraggio dell’attuale benchmark). Il modello di business è considerato ibrido in quanto l’incubatore del Politecnico di Milano ha esteso negli ultimi anni le proprie attività dai tradizionali servizi di incubazione fino ai programmi di accelerazione, grazie anche alla costituzione del Fondo di Venture Capital Poli360.
Infine, PoliHub si è distinto per la qualità dei servizi di trasferimento tecnologico messi a punto nelle proprie piattaforme di scouting, realizzate anche in collaborazione con altre Università e Centri di Ricerca e per la specificità di agire in stretta sinergia con il Distretto di Innovazione del Politecnico di Milano.
“Il riconoscimento a PoliHub è la conferma della validità del ‘sistema Politecnico’ – ha commentato Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano -. È l’affermazione di una condizione ben precisa: quella secondo cui solo instaurando un rapporto di collaborazione competitiva si possono ottenere risultati molto più grandi rispetto a quando si lavora singolarmente. E allora il premio consegnato a Doha è un risultato che dobbiamo alla città di Milano. Con lei cresce la nostra capacità di attrarre talenti e idee. È un vantaggio che dobbiamo a un territorio, la Regione Lombardia, che investe concretamente nello sviluppo del Distretto di Innovazione di Bovisa. È un premio che dobbiamo alle imprese che qui iniziano ad insediarsi per sfruttare appieno quei meccanismi di condivisione della conoscenza, di collaborazione tra pubblico e privato, che sono l’unica via per affermare la nostra capacità di fare impresa, per crescere in dimensioni e in competenza, per stimolare il mercato ad investire sull’università come leva per lo sviluppo. PoliHub – ha aggiunto – è oggi al centro di un vero e proprio ecosistema capace di competere a livello internazionale”.
A queste considerazioni, si unisce la soddisfazione di Stefano Mainetti, CEO di PoliHub, presente a Doha con Claudia Pingue, General Manager, e Federica Biancon, Investment Manager, al World Incubation Summit 2019: “Siamo orgogliosi di questo risultato. Partecipare a iniziative come questa, basate su parametri oggettivi di valutazione, è fondamentale perché è il confronto internazionale a fare la differenza per chi fa un mestiere come il nostro. PoliHub oggi è un punto di riferimento in Italia ma non è più sufficiente. La nostra sfida è quella di operare con lo stesso livello di qualità dei migliori ecosistemi internazionali, valorizzando le peculiarità e le eccellenze della realtà Italiana. Gli scambi e i confronti tenuti in questi giorni di Summit ci hanno confermato che stiamo lavorando nella giusta direzione”, ha concluso Mainetti.