POLICLINICO PALERMO SOGNA CHAMPIONS

“I punti critici sono ancora tanti. Dalle liste d’attesa al pronto soccorso, passando per la questione della sicurezza e della mobilità passiva. Ma non siamo all’anno zero. Ricominciamo da tre, come il film di Troisi. Parafrasando il gergo calcistico, mi piacerebbe essere in zona Champions, ma mi accontenterei di stare nella ‘parte sinistra’ della classifica del ministero. Niente male per chi, non più tardi di 12 anni fa, veniva considerata una ‘Regione canaglia’ dal punto di vista della sanità”. Fabrizio De Nicola, commissario straordinario del Policlinico universitario di Palermo, fa il punto sullo stato di salute della struttura ospedaliera che nel 2017 ha fatturato 250 milioni di euro e che ha in organico 2.030 dipendenti.

L’ex direttore dell’Asp di Trapani, in carica dal marzo dello scorso anno, vede positivo e spiega il perché: “Abbiamo rimesso a posto i conti, una precondizione per poter avere le carte in regola per proseguire – racconta nel corso di un forum all’Agenzia ITALPRESS -. Siamo intervenuti nella ristrutturazione dei locali, abbiamo inaugurato la chirurgia plastica, portato la pneumologia e la chirurgia toracica, tutte discipline che permettono al Policlinico di diventare, grazie alla sinergia con l’Università, un Dea (Dipartimento emergenza e accettazione, ndr) di II Livello e un punto di riferimento e attrazione per l’intero bacino occidentale”.

Entro giugno, il Policlinico avrà un nuovo reparto di oculistica (due posti letto ordinari e due in day hospital) e uno di psichiatria (cinque posti). Attesa per settembre invece l’inaugurazione di un edificio unico che accolga Cup – Centro unificato prenotazioni e Ufficio ticket, oltre alla nuova segreteria studenti.

“Voglio accelerare i percorsi dei lavori e chiudere tutti i cantieri entro il secondo semestre del 2019”, sottolinea De Nicola, in riferimento ai progetti per il nuovo pronto soccorso e, tra gli altri, ai reparti di chirurgia e terapia intensiva, ginecologia e ostetricia. Lo scorso anno, al Policlinico, i posti letto complessivi erano 527. Le prestazioni complessive sono state 432.073, di cui quasi 12 mila interventi chirurgici. Per quanto riguarda gli accessi al pronto soccorso, si è passati dai 49.996 del 2015 ai 53.780 dello scorso anno. E proprio nei pronto soccorso gli episodi di violenza e aggressione nei confronti di medici e infermieri appaiono ormai all’ordine del giorno.

“Premesso che il farabutto che aggredisce c’è sempre, noi abbiamo fatto già parecchio: con i tavoli regionali con il Prefetto e con gli incontri con l’assessore Razza abbiamo impresso un’accelerazione. Al Policlinico abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre corde”, spiega il 61enne manager palermitano, aggiungendo che “dal mio arrivo abbiamo investito tantissimo, circa 5 milioni di euro: con l’affidamento a una ditta esterna abbiamo a disposizione una vigilanza armata raddoppiata h24 al pronto soccorso e h12 in tutti i reparti. Il Policlinico – aggiunge – è una struttura con più padiglioni, la sorveglianza va fatta nei viali e all’esterno: abbiamo fatto mettere oltre 100 telecamere interne ed esterne che servono da prevenzione e da deterrente, in questo modo possiamo anche collaborare con la giustizia in caso di episodi violenti”.

Liste d’attesa e mobilità passiva altri temi critici: “Fare rete è una cosa straordinaria, al Policlinico sto tentando di creare una piastra unica endoscopica, ridurrebbe le attese almeno del 30%. Da settembre vorrei iniziare, vanno superate alcune problematiche tecniche. E, sicuramente, dobbiamo ridurre la mobilità passiva attraverso la formazione dei dipendenti e la comunicazione, che è fondamentale. Non si può andar fuori per un ginocchio o un femore, o per un protocollo oncologico che è uguale ovunque: dobbiamo però farlo sapere che certe cose funzionano anche qui”.

Il discorso scivola dunque sulle cosiddette ‘eccellenze’ del Policlinico: dal trattamento per il tremore da Parkinson alla cura, attraverso un farmaco sperimentale, di una donna guarita dalla leucemia, scoperta alla 20esima settimana di gestazione, che ha potuto dare alla luce un figlio sano.

“Ho proceduto alla stabilizzazione di 350 dipendenti tra operatori sanitari, medici e infermieri, consentendo la fine del precariato per questi soggetti che giovani non erano e offrendo una garanzia di salute maggiore per i pazienti”, sottolinea De Nicola che, in attesa delle nomine sui manager del nuovo Governo regionale (“il rapporto con l’assessore Razza è proficuo”, assicura), pone come ulteriori obiettivi l’ulteriore riduzione dei pagamenti dei fornitori, la centralizzazione degli acquisti e il rafforzamento dell’ufficio internazionalizzazione, in grado di intercettare fondi europei vitali per programmare e investire.

E infine: “Abbiamo spinto, e vogliamo continuare a farlo, sul tema dell’umanizzazione delle cure: abbiamo introdotto la figura dello psico-oncologo, del laboratorio di make up per donne che hanno tumori, dello psicologo nel materno-infantili. Vogliamo intensificare la rete contro la violenza sulle donne e sui minori. Bisogna curare l’anima del paziente”

 

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