POLE HAMILTON A SUZUKA, MALE FERRARI: VETTEL È 8^

Il rischio non paga e mentre la Ferrari naufraga nella pioggia di Suzuka, Lewis Hamilton si prende la pole numero 80 della carriera e fa un altro decisivo passo verso il quinto titolo iridato. Le qualifiche del Gran Premio del Giappone si decidono tutte nei primi minuti dell’ultima manche quando, nel box della Rossa, si decide di fare all-in: con la pioggia all’orizzonte, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen sono i primi a scendere in pista con la gomma intermedia ma bastano pochi metri per capire che la scelta è sbagliata. I due piloti rientrano in fretta e furia per montare la slick mentre gli altri, già con le gomme da asciutto, vanno a caccia del giro veloce. E quando Vettel e Raikkonen rientrano è ormai tardi. Il finlandese riesce comunque ad acciuffare il quarto tempo, peggio va al tedesco che chiude solo nono anche se la successiva penalizzazione inflitta a Ocon (3 posizioni sulla griglia per non aver rallentato a sufficienza in regime di bandiera rossa durante le ultime libere) gli consente di risalire fino alla quarta fila. “È stata una decisione sbagliata ma condivisa, potevamo fare un’altra scelta ma è andata così – il commento amareggiato di Vettel – Pensavamo che piovesse di più e invece non è stato così. Se fosse arrivata la pioggia 5 minuti prima saremmo stati degli eroi e la nostra idea sarebbe stata definita geniale e invece ora sembriamo degli idioti ma sono cose che succedono”. Muso lungo anche per Raikkonen (“il tempismo non è stato dei migliori”) mentre è un fiume in piena Maurizio Arrivabene, che non fa nomi ma è furioso: “è stato fatto un errore grave e per una squadra come questa è inaccettabile. Non è una questione di strategia ma di scelte. Non intervengo mai nelle scelte tecniche ma oggi ero piuttosto arrabbiato. A volte ci vuole un pochino meno di intelligenza e un tantino di più di esperienza e furbizia, è stata presa una decisione con coscienza, che è anche peggio. Errori in situazioni di bagnato li abbiamo già fatti, speriamo sia l’ultima volta”.

Dei pasticci in casa Ferrari ne approfitta al meglio la Mercedes: Hamilton, dopo aver dominato le libere, piazza il giro buono al primo tentativo e per l’ottava volta in stagione (quattro nelle ultime sei gare) partirà davanti a tutti, col fido scudiero Bottas a guardargli le spalle in prima fila. “E’ sempre difficile prendere le scelte giuste ma noi lo abbiamo sempre fatto a livello di team – esalta giustamente i suoi Hamilton – Bisogna rimanere intelligenti anche sotto pressione, per questo siamo rimasti i migliori al mondo”. Domani, col meteo che prevede sole, il pilota anglo-caraibico ha l’occasione perfetta per andare in fuga e chiudere virtualmente la questione titolo, considerando che ha già 50 punti di vantaggio su Vettel. Occhio anche alla strategia: la Mercedes partirà con la soft, mescola rossa (più morbida) per le due Rosse che magari potrebbero puntare alle due soste anzichè una nel cercare una disperata rimonta. Davanti alle Ferrari anche un brillante Max Verstappen, di nuovo sorridente dopo la giornata di ieri (“non ero così speranzoso di arrivare terzo in qualifica e ora abbiamo buone possibilità di raggiungere il podio”) mentre è di umore nero l’altro pilota Red Bull, Daniel Ricciardo: in quell’urlo di frustrazione appena attutito dal casco c’è tutto il sabato del pilota australiano, che non riesce nemmeno a girare nel Q2 per un calo di potenza: partirà 15esimo. Fra le sorprese di giornata un ritrovato Grosjean, che porta la Haas in terza fila davanti a un ottimo Brendon Hartley, al suo miglior piazzamento in griglia, e all’altra Toro Rosso di Gasly. Era riuscito a centrare l’ottavo tempo Ocon che però dovrà lasciare spazio, oltre che a Vettel, a Perez e Leclerc. Giornata nera per la Renault: Sainz si ferma nel Q2, Hulkenberg nella prima manche nonostante il mezzo miracolo dei meccanici che riescono a rimettere in pista la sua monoposto dopo il brutto incidente nelle terze libere. Fra i più positivi al venerdì, Marcus Ericsson compromette a inizio sessione la sua qualifica, andando a sbattere contro le barriere all’altezza della curva 7. Partirà ultimo, dietro le due McLaren di Alonso e Vandoorne, sempre più alla deriva.

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