Sarà un caso, nel week end abbiamo visto all’opera cinque allenatori ex giocatori della Juve. Anzi sei: a Conte, Pioli, Prandelli, Pippo Inzaghi e Pirlo aggiungo Zidane. Ognuno con la sua storia. Zizou è travolto dal Deportivo Alavès e dall’Ingratitudine. Prandelli è andato a prendersi una viola…con le spine (fenomeno soprannaturale). Conte s’è svegliato dopo l’incubo madridista e ha reintrodotto nell’Inter quello che alla Juve era Intensità e a Milano si chiama Furore. Pioli naviga sicuro con un bel Milan così felicemente costruito che può anche fare a meno di Ibra. Mentre la Juve – e arrivo al dunque – non può fare a meno di Ronaldo. L’allenatore in campo. Il vigoroso fornitore di sicurezza. Senza CR7 (spero che non gli abbiano detto “fai un riposino, al Benevento ci pensiamo noi…”) Pirlo, pur dotato di Morata e Dybala, perde il confronto con Pippo Inzaghi, quello – dice di sè – che s’è fatto un mazzo così. Vengono giochi di parole: Malajuve a Benevento (con Letizia). Malajuve è il titolo di un libro dedicato a tutte le numerose finali di Coppa dei Campioni (che io chiamo così, ancora, perchè ci arrivò sette volte sempre da Campione d’Italia anche quando diventò sbracata Champions); e a questo punto mi viene in mente – perdonate il paradosso – che Agnelli abbia scelto Pirlo per vincere la Coppona rinunciando allo scudetto.
Intanto deve arrivarci. Come, vista l’aria che tira? Forse con un colpo di magìa, come con il Ferencvaros di ritorno. Ronaldo e Morata in Europa si ritrovano bene, al naturale, senza le alchimie di Pirlo. Non mi piace far le pulci a uno dei più grandi calciatori italiani, ma non è colpa mia se la sua pareggite acuta rivela, non solo un grosso problema tecnico, ma anche un gesto di superbia, visto com’è arrivata la designazione a successore di Conte, Allegri (e Sarri), tre vincitori cui la Juve e certi tifosi juventini hanno rinunciato perchè badavano solo a vincere. Pirlo è arrivato lì come allenatore di fiducia – anzi di famiglia – perchè il club è stanco d’ingaggiare…estranei. Perchè abbondano preparatori, tattici e vicetecnici. Perchè c’è Ronaldo e ci pensa lui. Ma la superbia ha un prezzo: Ronaldo può riposare – sembra dire Pirlo – qui ci sono io. E la Juve fa l’ennesima figuraccia. Detto questo, grazie, caro Pirlo. Così stando le cose il campionato e più divertente. La Juve s’è presa l’handicap. Applausi.
(ITALPRESS).
PIRLO, LA “MALAJUVE” E IL PREZZO DELLA SUPERBIA
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