“Il Reddito di cittadinanza risponde all’esigenza, acuita dalla crisi, di contrasto alla povertà. Tuttavia, il finanziamento in deficit di tale misura è motivo di preoccupazione per gli equilibri di bilancio di medio termine, date le condizioni di elevato debito pubblico. La previsione di un meccanismo di salvaguardia, il ‘blocco’ delle domande e la rimodulazione dell’ammontare del beneficio in caso di esaurimento delle risorse disponibili per l’esercizio, è quindi importante per il controllo dei saldi”. E’ quanto emerge dal Rapporto 2019 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti, presentato al Senato dove erano presenti il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il ministro della Salute Giulia Grillo, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, la sindaca di Torino Chiara Appendino.
Il Rapporto sottolinea, inoltre, come “un eventuale minor esborso rispetto alle stime originarie andrebbe utilizzato, almeno sotto lo stretto profilo della sostenibilità dei conti pubblici, per ridurre il disavanzo e rientrare dal debito. Nonostante l’attenzione posta nel disegnare l’impianto del Reddito di cittadinanza e la previsione di un sistema di vincoli e sanzioni potenzialmente efficace nel contrastare gli abusi – si legge – resta la preoccupazione che in un contesto, come quello italiano, in cui è elevata la quota di economia sommersa e sono bassi i livelli salariali effettivi, l’RDC possa scoraggiare e spiazzare l’offerta di lavoro legale”.
La Corte dei Conti valuta anche Quota 100, altro provvedimento introdotto dal governo nell’ultima manovra, che ha comunque “posto sotto i riflettori una reale esigenza: quella di un maggior grado di flessibilità del requisito anagrafico di pensionamento. A riguardo sarebbe necessaria una soluzione strutturale e permanente, più neutra dal punto di vista dell’equità tra coorti di pensionati e tale da preservare gli equilibri e la sostenibilità di lungo termine del sistema”.
La magistratura contabile ha inoltre sottolineato come nei primi mesi del 2019 gli sviluppi congiunturali hanno confermato la “non favorevole intonazione del ciclo economico globale. Non sono mancati, tuttavia, in Italia, incoraggianti segnali di recupero a partire dai buoni risultati della produzione industriale”.
La Corte lancia infine l’allarme sul debito, evidenziando che “non può essere trascurata l’importanza per la stabilità finanziaria del Paese di una riduzione del debito. Il permanere di condizioni di incertezza sulla possibilità che nel medio termine si possa imboccare un sentiero decrescente rischia di incidere negativamente sulle stesse prospettive di crescita del Paese”.
Sul fattore crescita, Giorgetti ha assicurato come l’obiettivo del governo sia “avere degli investimenti mirati. I risultati di Investitalia saranno apprezzabili già nel breve periodo”.