Comincia in Piemonte l’ultima settimana elettorale. Domenica oltre che per le europee si voterà anche per le regionali, oltre che in 19 comuni sopra i 15 mila abitanti e in altri 807 comuni con meno di 15 mila abitanti. La sfida più attesa è quella per il rinnovo del consiglio regionale, i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 e andranno 3,5 milioni di piemontesi. In corsa per la poltrona di governatore sono in quattro: il presidente uscente e due volte sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, che guida una coalizione di centrosinistra; Giorgio Bertola, per il Movimento 5 Stelle; Alberto Cirio, candidato del centrodestra; Valter Boero, per il Popolo della Famiglia.
Fino a un mese non sembrava esserci quasi competizione, con Cirio dato in largo vantaggio da tutti i sondaggi, davanti a Chiamparino e Bertola. Nelle ultime settimane però si è registrata una ripresa per il presidente uscente, anche grazie al possibile aiuto degli elettori grillini, che potrebbero indicarlo a governatore, sfruttando la possibilità del voto disgiunto tra liste provinciali e candidato presidente. Un arrivo in volata secondo alcuni, tanto che proprio questa settimana a sostegno di Cirio potrebbe arrivare in extremis anche Silvio Berlusconi. “Quando si gioca a bocce, i punti, si contano alla fine” continua a ripetere Chiamparino, che nel capoluogo ha un forte appoggio, mentre Cirio è in vantaggio lontano da Torino. Bertola è l’outsider, e proprio come Chiara Appendino nel 2016, potrebbe essere la vera sorpresa, ma alle comunali si votava su due turni. Per la presidenza della regione invece si decide tutto domenica, anche se lo spoglio dei voti comincerà lunedì 27 dalle 14 in poi, concluso lo scrutinio per le europee. La legge elettorale piemontese prevede l’elezione di 40 consiglieri regionali tramite i voti raccolti dalle varie liste provinciali, cui si aggiungono il presidente e i dieci nominativi del cosiddetto “listino”, per un totale di 51 seggi.
Questa mattina i quattro candidati si sono ritrovati nel primo di una serie di confronti che scandiranno questi ultimi 5 giorni di campagna elettorale. Già questa sera è previsto un bis presso l’associazione Libera di Don Ciotti, e domani sarà la volta di un forum organizzato da “La Stampa”. Padrona di casa stamane è stata Rete Imprese Italia, che in Piemonte raggruppa 321.758 imprese per un 1.304.274 addetti, esclusa l’agricoltura. Un mondo che dal 2014 ha registrato un calo di 11.401 imprese del commercio, di 5.412 tra ricettività e ristorazione, mentre le imprese artigiane sono calate di 6.089 unità. Confcommercio, Cna, Confartigianato, Confesercenti e Casartigiani, chiedono maggior accesso al credito, sostegno all’innovazione, accesso ai fondi europei, politiche ambientali più vicine ai loro interessi, più attenzione su costruzioni e turismo.
Bertola ha promesso che si impegnerà perché il Piemonte sappia gestire meglio e raccogliere più fondi nella prossima programmazione Ue 2021-2027 a sostegno anche delle piccole imprese, e sul fronte ambientale, ha promesso politiche che superino quelle emergenziali oggi in atto, come i blocchi alla circolazione, grazie a una maggiore pianificazione. Boero ha invece preventivato di erogare più risorse per le imprese artigiane che assumono le mamme, ipotizzando chiusure domenicali delle attività commerciali, per favorire i commercianti di prossimità. Anche Chiamparino ha parlato dei fondi Ue: “Dobbiamo migliorare la capacità di utilizzarli, l’obiettivo è quello di raggiungere i livelli della Baviera (pari al 110%, ndr) grazie a una progettazione concertata”. “Anche sull’ambiente dobbiamo fare di più – ha proseguito – puntando sullo sviluppo della ferrovia, dalla Tav alle linee di metropolitana urbana passando per la rete regionale. Al contempo dobbiamo creare una massa critica di risorse con le altre tre regioni del bacino Padano (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, ndr) per favorire l’acquisto di veicoli a basso impatto, non guardando all’ottimo, ma alla tecnologia migliore. Infine dobbiamo lavorare sulla riqualificazione urbana”.
Cirio sul tema dei trasporti, conferma la sua posizione Sì Tav, annunciando a Italpress un’iniziativa inedita: “Nei prossimi giorni presenterò le 200 dichiarazioni di tutti i candidati delle liste collegate al mio nome, che si dicono a favore della Torino-Lione. Sono l’unico a poterlo fare. La Tav è un’opera che farà il Governo, non la regione, e avere la Lega Nord con me, è la prima garanzia perché la Tav diventi realtà: non ho timori sulla loro lealtà al programma”. Se eletto Cirio prevede inoltre un forte lavoro di lobby a Bruxelles, e ha annunciato per settembre la volontà di organizzare un incontro tra la regione e i direttori degli enti comunitari per presentare i programmi della regione in vista dell’erogazione dei fondi Ue dal 2021 in poi.
PIEMONTE, VOLATA FINALE PER CAMPAGNA ELETTORALE
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