PIEMONTE, FRENA CRESCITA IMPRESE

Sarà un’estate con crescita vicina allo zero per l’industria torinese. Un’improvvisa ghiacciata sulle previsioni degli imprenditori per il terzo trimestre che rischia di frenare ulteriormente la crescita, già asfittica. E’ quanto emerge dalle previsioni delle aziende piemontesi diffuse dall’Unione Industriale di Torino dalla Confindustria regionale. “Siamo al palo. Il Pil pro capite della nostra regione è il più basso del Nord o il più ricco del Sud, a seconda di come si guardino i numeri” ammette Fabio Ravanelli, presidente degli industriali piemontesi. “La 500 elettrica annunciata nei giorni scorsi è un’opportunità da cogliere, ma non basta a far ripartire tutta l’economia. Certo una visione senza auto di Torino non ha senso” aggiunge Dario Gallina, a capo delle imprese del capoluogo.  I numeri nel dettaglio sono impietosi. L’indagine condotta raccogliendo le previsioni per il terzo trimestre da 1.200 imprese, di cui il 45% nel torinese, rispetto al secondo trimestre registra nel saldo tra ottimisti e pessimisti un crollo sia per quanto riguarda la produzione che per i nuovi ordini, che passano rispettivamente da +5,4% a -2,3%, e da +3,2% a -3,2%. Frenata anche nell’export, che vede ridursi il margine a favore degli ottimisti da +4,5% a +0,3%. Nell’industria non aumenta per ora la cassa integrazione, così come la previsione degli investimenti che coinvolgerà il 24,5% delle imprese, mentre precipita la redditività a Torino attesa da luglio a settembre. Più in generale prosegue la fase di stallo della produzione industriale, soprattutto per le imprese sotto i 50 dipendenti, dove prevalgono le aspettative negative.

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