Pichetto “Dal Governo impegno su più fronti contro il caro energia”

MILANO - Palazzo delle Stelline, Direzione Nord 'Una Nuova Stagione'. Nella foto Gilberto Pichetto Fratin Membro della Camera dei deputati della Repubblica Italiana (MILANO - 2022-11-21, Maria Parmigiani) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

ROMA (ITALPRESS) – “Per quanto riguarda l’elettricità, nel 2024 in Italia il prezzo medio annuo all’ingrosso è sceso a 108,5 euro/MWh, in diminuzione di 18,7 euro/MWh rispetto all’anno precedente. Tuttavia, i valori medi delle ultime settimane hanno superato i 130 euro/MWh: la situazione attuale, sebbene ancora lontana dai picchi del 2022, è oggetto d’attenzione da parte del governo”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso di una informativa urgente alla Camera sul prezzo dell’energia.
“La dipendenza dall’estero è rimasta stabile, con un saldo di 52,7 TWh su un fabbisogno complessivo di oltre 312 TWh. I differenziali di prezzo con Francia e Germania sono aumentati rispetto alla fase pre-Covid, con differenze di circa 50 euro/MWh con la Francia e 30 euro/MWh con la Germania. Al fine di contenere l’aumento dei prezzi dell’elettricità – ha aggiunto -, il governo è impegnato su più fronti, con interventi sia di impatto più immediato sia di natura più strutturale, in linea tra l’altro con i target previsti dal Pniec, con gli obiettivi Pnrr e con la normativa europea di settore”.
“Il prezzo spot del gas in Italia nel 2024 ha registrato il secondo calo annuo consecutivo dal 2022, raggiungendo i 36,4 euro/MWh, un prezzo notevolmente inferiore a quello registrato mediamente nel 2022 e nel 2023,seppur ancora superiore rispetto al prezzo di mercato ante-Covid – ha sottolineato il ministro -. Rispetto all’indice TTF, il prezzo italiano mantiene un differenziale legato ai costi di trasporto in media di circa 2 euro/MWh. La guerra in Ucraina – ha aggiunto – ha determinato non solo tensioni immediate sui costi dell’energia ma ha anche modificato la struttura di approvvigionamento nazionale ed europea. A seguito del conflitto, venendo meno l’importazione del gas dalla Russia, la fonte marginale nei mercati europei è divenuta il Gnl. Ciò ha di fatto comportato che il prezzo europeo del gas sia dipendente da logiche globali e non dipenda più strettamente dall’andamento stagionale del fabbisogno europeo”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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