ROMA (ITALPRESS) – Il Lazio, dal punto di vista ambientale, è una regione ricchissima di paesaggi diversi. Si passa dalle diverse formazioni collinari, come i Colli Albani, alle tante cime montuose, con il Terminillo a svettare su tutte, fino alle grandi pianure della zona dell’Agro Pontino e alla lunga costa tirrenica. Vista dallo spazio è una macchia verde con moltissime aree protette e parchi naturali che proprio in questa legislatura hanno trovato un assetto definitivo grazie al lavoro svolto dalla Commissione ambiente presieduta da Valerio Novelli, alla sua prima esperienza politica, che ha rimesso mano a un settore che era stato lasciato a se stesso: “È stato un po’ difficile perché di piani non ne erano mai stati fatti”, dice raggiunto telefonicamente dall’agenzia di stampa Italpress.
Sei sono stati i piani fin qui arrivati a conclusione: Parco dell’Appia Antica, Riserva Naturale dell’Insugherata, Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, Riserva Naturale di Decima Malafede, Riserva Naturale di Acquafredda e Riserva Naturale della Marcigliana. In dirittura d’arrivo quello del Duchessa, al confine con l’Abruzzo come prosecuzione del Parco Nazionale. “Il primo è stato quello dell’Appia Antica, che si aspettava da 35 anni. Si lavorava su piani un po’ obsoleti e il territorio nel tempo è cambiato – ha spiegato Novelli -. È un parco particolare, perché ha, al suo interno, un patrimonio archeologico che nessun altro parco può avere. Ci sono state un po’ di difficoltà ma alla fine tutti sono stati molto contenti del lavoro svolto. In più lì c’è stato anche l’ampliamento di oltre 1000 ettari, che abbiamo riperimetrato, collegandolo con i castelli così come sognava Cederna: arrivare dal centro di Roma ai Castelli Romani in un parco protetto. Un motivo di forte orgoglio”.
Per arrivare a questi risultati ci sono voluti tre anni di dialoghi e confronti: “Per ogni parco abbiamo audito una ventina tra associazioni, istituzioni, enti e sindaci. C’è stato un forte dialogo con tutte le forze politiche ma siamo riusciti a ridare ai cittadini che vivono e lavorano all’interno dei parchi una prospettiva di sviluppo – ha aggiunto all’Italpress -. Senza i piani di assetto all’interno dei parchi vigevano delle norme restrittive, con i piani si dà una prospettiva di sviluppo e anche una protezione ambientale. Si è data certezza a chi vive il parco. Dovevamo capire cosa fosse cambiato all’interno dei parchi e così si è partiti con l’ascolto della associazioni, dei cittadini, dei sindaci, poi si è passati alla fase delle osservazioni, che ci hanno permesso di riattualizzare i piani di assetto. Oggi possiamo dire che se questa legislatura sarà ricordata lo sarà per questo grande lavoro sui parchi”.
L’ascolto e il dialogo hanno permesso di superare quelle difficoltà che insistevano all’interno di queste aree naturali, per poter conciliare fruizione, sviluppo agricolo e correzione di ciò che l’uomo, in passato, ha incautamente costruito, come accaduto con il Parco della Marcigliana: “Si tratta di quasi 6mila ettari – ha sottolineato ancora Novelli – il lavoro si è incentrato molto sulle attività produttive e sull’agricoltura. La difficoltà che abbiamo trovato riguardava i sentieri che passavano per moltissime aree private, quindi abbiamo aperto un grande dialogo con i proprietari dei terreni e siamo riusciti a trovare un equilibrio tra lo sviluppo e la fruizione. Poi è stata fatta una scheda progetto perché su tutta l’area sono presenti tralicci dell’alta tensione, dove si prevede un riordino e uno studio per poterli interrare, perché questi tralicci non permettono ai Canadair di intervenire in caso di incendio”.
Il futuro vede, oggi, un nuovo assetto di giunta con l’assessorato all’Ambiente che è stato separato in due, la Transizione ecologica e l’Agricoltura, cosa che non preoccupa Novelli per il lavoro che toccherà alla commissione: “Non comporterà difficoltà ulteriori. Le deleghe sono state divise, prima avevamo un solo assessore di riferimento, adesso ne abbiamo due. Per noi le competenze rimangono le stesse, cambia solo l’interlocutore, quindi non ci saranno grossi stravolgimenti. Con l’assessore Lombardi vorremmo portare, prima della fine della legislatura, la nuova legge quadro sulle aree naturali protette che era del 1997 e comincia ad essere un po’ obsoleta e in questi anni ha avuto cambiamenti un po’ schizofrenici. Sarebbe la chiusura del cerchio del lavoro fatto fino ad ora. Stiamo vedendo di riscrivere questa legge perché abbiamo delle nuove necessità per ridefinire tutta la governance dei piani di assetto e dei monumenti naturali. Se riuscissimo a fare la nuova legge, oltre a tutto il lavoro dei piani di assetto e ai tanti monumenti naturali, chiuderemmo il cerchio, con una normalizzazione e semplificazione delle norme”.
Il tutto guardando con un occhio alle risorse del Recovery Fund, che proprio sull’ambiente e la sua conservazione punta per dare lo slancio a quel Green New Deal voluto dall’Unione europea: “Abbiamo presentato parecchi progetti rispetto anche a un discorso di mobilità dolce e piste ciclabili sempre per un discorso di valorizzazione ambientale e protezione della nostra biodiversità – le parole di Novelli -. È stato approvato anche un indirizzo di giunta sui fondi del Recovery e siamo pronti a spenderli in progetti che valorizzino sempre più il territorio” con il confronto come faro centrale: “In questa legislatura c’è tanto dialogo con gli altri presidenti di commissione. Siamo molto in sintonia e quando ci sono da affrontare dei problemi non ci sono ostacoli nel fare commissioni congiunte”.
(ITALPRESS).
Piani d’assetto dei parchi e Recovery, il Lazio difende la biodiversità
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