L’Italbasket parteciperà al prossimo Mondiale (Cina, 31 agosto/15 settembre). Per gli Azzurri sarà la nona presenza dal 1950 (anno di nascita di questa competizione) anche se avrebbero potuto essere di più viste le due rinunce, nel 1950 e nel 1954, per vari motivi. L’ultima volta in una rassegna iridata risale al 2006 (in campo c’era anche Marco Belinelli), quando l’Italia fu ammessa tramite wild card. Ancora prima, nel 1998 in Grecia, la qualificazione fu acquisita sul campo l’anno precedente con la medaglia di argento all’Europeo ’97 a Barcellona. Molto soddisfatto il presidente Fip Giovanni Petrucci: “Il Mondiale è un traguardo che tutti volevamo raggiungere. Il basket italiano merita una considerazione migliore di quella che spesso gli viene attribuita. Mi dispiace quando ci etichettano come quelli che vincono per le assenze altrui. Non è affatto così e adesso in Cina affronteremo un’altra sfida per avvicinarci il più possibile a un sogno che negli ultimi anni è risultato solo tale. Una partita che mi è rimasta nel cuore? Varese, risposta banale. Ai sorteggi, anche quando ero al calcio, non ho mai fatto molto caso. Devo ringraziare e fare i complimenti non solo al ct Meo Sacchetti e ai suoi assistenti Lele Molin, Massimo Maffezzoli e Paolo Conti, uomini straordinari sotto il profilo professionale e umano, ma anche al settore medico e ai collaboratori della Federazione. Questa qualificazione era un diploma, ora speriamo nella laurea…”. Il commissario tecnico Meo Sacchetti traccia un bilancio positivo: “Abbiamo messo dentro molti giocatori diversi dei quali si sono ritagliati uno spazio importante. Abbiamo raggiunto un traguardo che volevamo fortemente e il merito va ai ragazzi e all’armonia che si è creata in tutto l’ambiente Azzurro. Stare via per giorni non è facile e tutto deve funzionare nel modo giusto. Ci siamo sempre riusciti e siamo contenti. Senza dubbio la vittoria in Croazia ci ha dato consapevolezza per affrontare il resto del cammino e la ciliegina sulla torta è stato il successo di Brescia contro una Lituania che non aveva ancora mai perso. Non dimentico le sconfitte: a Groningen nei Paesi Bassi abbiamo fatto un passo falso che ci ha costretto poi a tirar fuori le unghie nelle gare successive. Ora abbiamo tempo per fare tutte le valutazioni del caso verso la Cina. Dovremo monitorare tutto il gruppo Azzurro nei dettagli, ci saranno giocatori che termineranno l’attività prima di altri e al raduno di Pinzolo dovremo fare in modo di arrivare tutti più o meno allo stesso livello”. Roberto Brunamonti, oggi Team Director Azzurro, ha all’attivo due partecipazioni mondiali, nel 1986 e nel 1990: “Disputare un campionato del mondo significa incontrare squadre provenienti da ogni angolo del globo. Il torneo ha un fascino indescrivibile e da giocatore ho sempre apprezzato il fatto di poter incontrare squadre molto diverse da quelle che usualmente affrontiamo in Europa. Oggi c’è meno distacco con formazioni di altri continenti ma all’epoca molte squadre per noi erano sconosciute. La tecnologia non era quella di adesso e certe squadre, africane o asiatiche in particolare, le scoprivi solo giocandoci contro. Allora Team USA non era composto da professionisti ma da studenti che poi lo sarebbero diventati. Su tutti ricordo David Robinson, un grande giocatore. Un aneddoto? Nel 1990 a Rosario coach Gamba ci diede un giorno libero e io, da capitano, andai con il magazziniere a visitare il collegio italiano “Dante Alighieri”. Lì il nostro magazziniere incontrò la sua futura moglie, una delle maestre di quella struttura. Sono tutt’ora sposati e hanno due bellissime figlie. Non lo dimenticherò mai. Sul campo fummo eliminati dalla corsa al podio per differenza canestri di un solo punto. Arrivammo poi noni”. Da oggi, lo staff Azzurro potrà cominciare a pensare al percorso di preparazione estiva che dovrà portare l’Italia in Cina. Nei prossimi mesi, verrà reso noto il programma e il calendario delle amichevoli. Il prossimo passo verso la FIBA World Cup 2019 sarà il sorteggio dei gironi che avrà luogo a Shenzhen il prossimo sabato 16 marzo alle ore 18.30 locali (le 11.30 in Italia). Verranno sorteggiate le composizioni di 8 gironi da quattro squadre ciascuno. Si qualificheranno alla seconda fase (formula all’italiana con gare di sola andata) due squadre per girone, che andranno a comporre altri 4 gironi da 4 squadre. Le formazioni qualificate porteranno con sé i punti fatti nella prima parte del torneo. Le prime due di ogni girone formeranno il tabellone dei Quarti, che si svolgeranno a eliminazione diretta fino alla finale di Pechino. Le formazioni eliminate dalla prima fase (2 per ogni girone) continueranno a sfidarsi per l’accesso ai quattro tornei pre-olimpici che si disputeranno nel luglio del 2020. Otto le sedi previste: Pechino, Shenzhen, Nanjing, Shanghai, Foshan, Wuhan, Dongguan, Guangzhou. Attraverso il Mondiale si potrà accedere ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, che vedranno in campo 12 Nazionali.
PETRUCCI “TUTTI VOLEVAMO ANDARE AI MONDIALI”
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