ROMA (ITALPRESS) – “Ogni volta che dico che mi ricandido faccio sorridere i giornali e le persone per l’età. Ma quando uno ritiene di avere la possibilità e il diritto di ricandidarsi, è una cosa naturale farlo, tra l’altro riguarda anche altre federazioni. Nella vita bisogna fare quello che uno vuole e come diceva Andreotti ‘non ho ancora tirato le cuoià”. Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno conferma la volontà di rimanere al timone. “Il programma principale è il rilancio della Nazionale. Poi ovviamente l’aumento dei tesserati, ma manca ancora tanto tempo per questa candidatura. La Nazionale è la vetrina di tutto. Concorrenti? Per adesso non ci sono: ma prima o poi usciranno e ci confronteremo”. Il movimento è in salute e lo dicono i numeri. “E’ vero che la partita di ieri tra Olimpia Milano e Virtus Bologna riconcilia con il basket, ma la realtà è che ieri tutti i nostri palazzetti erano pieni. Il nostro campionato di basket è importante, è un campionato di grandi squadre e di grandi imprenditori che nessun altro sport ha. In più per noi il campionato è lo spot della Nazionale: questo ci fa contenti e ci fa andare avanti”. A proposito di Nazionale, la strada verso Parigi è in salita ma Petrucci è fiducioso. “Dovremo battere la Lituania, anche se pure il Portorico è una buona nazionale, con diversi giocatori Nba. Tutti i preolimpici e tutte le partite sono importanti. Il Portorico non sarà facile, come la Lituania. Ma anche noi, quando giochiamo contro grandi nazionali, possiamo fare risultato. Un preolimpico difficile, ma non impossibile. Il rapporto con Pozzecco? Ci sentiamo quasi ogni giorno. Pozzecco è una persona normale che si fa amare. Per esempio non condivido quegli allenatori che, quando perdono, non vanno in conferenza stampa. Pozzecco sta lavorando bene, anche se ieri purtroppo ha perso, ma è terzo in classifica nel campionato francese con l’Asvel e ha vinto due partite in Eurolega. In più allena in una squadra con un leader come Tony Parker e si sta facendo benvolere. E’ un personaggio popolare, sa allenare, ha creato grande entusiasmo: al Mondiale tutti volevano vedere i suoi allenamenti. Questo dimostra che abbiamo preso un grande allenatore”. E in azzurro, anche se in altra veste, tornerà Gigi Datome. “E’ il simbolo della pallacanestro italiana. Datome come Buffon? Oltre a essere capodelegazione, Datome rappresenterà anche la politica federale. Credo sia all’altezza di questo ruolo”. Dal basket al calcio il passo è breve se si parla di manifestazioni internazionali che rischiano di sminuire quelle domestiche: “Innanzitutto non sono convinto che il progetto Superlega sia già archiviato. Non perchè io ci creda, ma a livello europeo se ne sta ancora discutendo. Al di là di questo, i campionati nazionali avranno sempre un fascino particolare, sia di basket che di calcio”. Infine una battuta su Milano-Cortina: “Andrà tutto bene. In ogni Olimpiade ci sono stati problemi alla vigilia, ne ho fatte 12-13, non me lo ricordo nemmeno più – chiosa Petrucci, ex presidente Coni – Ci sono dei dirigenti che supereranno tutti i problemi. Si parla pure troppo, il problema si risolverà nei prossimi giorni”.
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Petrucci “Mi ricandido per la presidenza della Federbasket”
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