PESO, POTENZA E QUALITÀ CAGLIARI DEGNO DELL’EUROPA

Sembra passata un’epoca – non un anno – da quando ho sentito illustri Accademici della Sarriball School infierire sul gioco banale di Max Allegri che immagino felice protagonista di una storia d’amore senza minutaggi, guardoni, arbitri e palloni. Non va altrettanto bene agli Accademici, rimasti senza argomenti, vista la deprecabile banalità imperante sui campi dopo l’allontanamento dell’ultimo dei Mohicani Sacchisti e Sarristi, Marco Giampaolo. Il suo Milan è stato massacrato al punto che Pioli trova difficoltà a portarlo sui binari della tranquillità – non oso dire salvezza – soprattutto per la depressione psicologica che ha colpito i rossoneri, paradossalmente allontanati dal campionato che nei decenni hanno onorato mentre oggi destano un pò di pena e tanta curiosità nel torneo degli Altri, al termine di domeniche senza Juve, Inter, Napoli e Roma. E tuttavia la lezione di Pioli – modestia, lavoro, dignità – stava dando i suoi frutti: Romagnoli e compagni esibivano una energia insolita e tenevano testa a una Lazio di peso superiore per ottanta minuti, prima di sgonfiarsi e di cedere definitivamente – dopo trent’anni! – a Correa che rivalutava il bellissimo gol iniziale di Ciro Immobile. Ora la Lazio è con Atalanta e Cagliari nella Zona Sorpresa.
La festività è stata infatti onorata dall’unico evento tecnico di qualitá, Atalanta-Cagliari, la vera partita di pallone, sabato compreso, visto che Juve, Toro, Inter, Bologna, Roma e Napoli hanno prodotto argomenti soprattutto per il dibattito arbitrale e altre delizie. Gli Accademici forse non lo sanno, o non vogliono ammetterlo, ma il Gioco è prerogativa proprio dell’Atalanta e del Cagliari. La Dea l’ho già cantata; oggi mi piace ritrovare nel Cagliari, fra Pedro, Simeone, Nainggolan, Oliva e compagni, il peso, la potenza e la qualità di una squadra degna dell’Europa, e non solo. Maran ha finalmente l’occasione di vestire elegantemente il suo eterno calcio di necessità che sa diventare anche spettacolo. Italiano. A modo mio. Le grandi non si stanno esibendo per il piacere degli esteti, Juve e Inter in particolare devono offrire a Sarri e Conte solo punti, ammetto che vivono più di assoli che di cori, ma volete mettere le emozioni di questa stagione rispetto all’ininterrotto dominio del “barboso” Allegri? Se non ci fosse la VAR sarebbe un campionato bellissimo.

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