La crescita dell’economia statunitense procede a ritmi più sostenuti di quelli dell’area euro. In Italia, il Pil nel terzo trimestre ha segnato una variazione congiunturale nulla interrompendo la fase costantemente espansiva iniziata nei primi tre mesi del 2015. Sia le componenti interne della domanda (al lordo delle scorte) sia le esportazioni nette hanno fornito un contributo pari a zero.
Pur segnando a settembre un marginale peggioramento, nella media del terzo trimestre è aumentato il tasso di occupazione e si è ridotta la disoccupazione. E’ quanto emerge dalla Nota mensile dell’Istat sull’andamento dell’economia italiana.
A ottobre è ripreso l’aumento dei prezzi al consumo e, rispetto agli altri paesi dell’area euro, il divario inflazionistico a nostro favore si è leggermente ridimensionato. Nello stesso mese, l’indicatore anticipatore ha evidenziato un’ulteriore flessione, segnalando la persistenza di una fase di debolezza del ciclo economico. A ottobre la fiducia ha mostrato andamenti discordanti tra i consumatori e le imprese. Il clima di fiducia dei consumatori è lievemente aumentato con un miglioramento del clima futuro e delle prospettive sulla disoccupazione. Risultano in peggioramento – secondo l’Istat – sia i giudizi sia le attese sulla situazione economica del Paese. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un’ulteriore flessione diffusa tra tutti i settori economici con un miglioramento solo per le imprese delle costruzioni. Nel settore manifatturiero il clima di fiducia diminuisce condizionato dal peggioramento dei giudizi sugli ordini e delle attese sulla produzione. L’indicatore anticipatore registra un’ulteriore flessione, segnalando la persistenza di una fase di debolezza del ciclo economico, conclude l’Istat.