PER IL CONTE BIS ANCHE LA FIDUCIA DEL SENATO

Dopo quella della Camera, arriva anche la fiducia del Senato per il governo Conte bis. A Palazzo Madama i voti favorevoli sono stati 169, quelli contrari 133 e gli astenuti 5.

“Molte delle dichiarazioni che ho sentito oggi in aula oggi sono rimaste ferme all’8 agosto”. Ce l’ha con il leader della Lega Matteo Salvini, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella sua replica in Senato, alla fiducia al governo. Dopo quattro ore di dibattito, con un Conte attento e presente a prendere appunti tra i banchi del governo, è arrivata la replica più a Salvini che ai senatori. Nei primi minuti sembrava di assistere al bis di quanto successo, nella stessa aula, meno di un mese fa, il 20 agosto, al discorso di Conte ai senatori in cui raccontava la sua versione della crisi di governo aperta dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Con una certa arroganza qualcuno unilateralmente ha deciso di portare l’Italia alle elezioni da ministro dell’Interno e sempre unilateralmente e arbitrariamente di concentrare definitivamente nelle proprie mani tutti i poteri: pieni poteri – ha ricordato Conte -. Se questo era lo schema, l’obiettivo e il progetto è comprensibile che tutti coloro che lo hanno ostacolato per senso di responsabilità e nel rispetto della costituzione siano diventati nemici”.

Per il presidente del Consiglio “assegnare ad altri le proprie colpe è il più limpido, più lineare percorso, per rimanere deresponsabilizzati a vita, è un modo certo per conservare la propria leadership di un partito”. Pochi minuti prima era intervenuto nell’aula di Palazzo Madama il senatore Salvini, che nel corso della discussione generale, rivolgendosi ai banchi del governo ha accusato i suoi ex alleati di “essere passati dalla rivoluzione al voto di Casini, Monti e Renzi. Presidente Conte-Monti non la invidio, e non invidio molti colleghi, ormai si capisce lei deve leggere un compitino scritto a casa a cui non crede nemmeno lei”.

Nella replica di Conte spazio anche alle cose da fare nei prossimi anni di legislatura, a partire dalla manovra economica che, promette il premier, “servirà a scongiurare l’aumento dell’Iva. Immaginiamo un intervento sul cuneo fiscale a totale vantaggio dei lavoratori e in prospettiva ci auguriamo di avere maggiori risorse a favore delle imprese, vogliamo rendere il fisco amico delle imprese oltre che dei cittadini, vogliamo alleggerire la pressione fiscale ma riteniamo di non dover prendere in giro gli italiani”.

Il governo giallorosso è pronto a lavorare sul sentiero della ripresa economica: “Noi siamo determinati ad aumentare la crescita del paese, ci sono dei settori che attraversano momenti di crisi, mi riferisco per esempio alla costruzioni, là dobbiamo intervenire, un altro settore è quello dell’automotive, lavoreremo a rafforzare il sistema dell’export”, spiega Conte che sul tema dell’immigrazione richiama tutte le forze politiche ad evitare di “concentrarsi sullo slogan porti aperti-porti chiusi, il tema dell’immigrazione è un tema su cui questo governo ha gia’ chiarito che lavorerà su un piano multilivello, lavoreremo con i paesi di origine, con i paesi di transito, lavoreremo per contrastare soprattutto i traffici illeciti”.

Ieri sera via libera alla fiducia dalla Camera con 343 voti favorevoli e 263 contrari. Gli astenuti sono stati 3. Passata così con un’ampia maggioranza la fiducia al nuovo esecutivo. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha atteso l’esito del voto in Aula, seduto ai banchi del governo.

I deputati presenti erano 609, quelli votanti 606. La maggioranza è stata fissata quindi a 304 voti, ed è stata superata di 39 voti.

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