Stato della magistratura tributaria, ritorno in aula, trattazione cartolare e video udienze nei processi tributari, rafforzamento del contraddittorio tra contribuenti e amministrazione finanziaria sono secondo l’Uncat i nodi irrisolti che rischiano di asfissiare l’ambizione di avere un fisco giusto ed equo, anche nelle fasi ordinamentali e giurisdizionali.
Il contraddittorio preventivo tra Amministrazione finanziaria e contribuente, dopo l’avviso di accertamento – osserva l’Uncat – è decollato il 1° luglio del 2020, ma con addosso una serie di paletti e preclusioni che ostacolano sul nascere quel circuito virtuoso volto a dar vita ad un atto impositivo frutto della partecipazione condivisa del fisco e del contribuente.
“A fronte della miopia del legislatore, occorre registrare con favore l’esistenza di prassi virtuose di alcuni uffici che devono essere estese al loro complesso, prassi volte a trascendere preclusioni apparentemente formali e avviare il contraddittorio, senza pregiudizio dei poteri e dei diritti delle parti e tanto nel comune interesse”, ha affermato il presidente dell’Unione Nazionale delle Camere degli avvocati tributaristi, Antonio Damascelli, aprendo i lavori del webinar “Il contraddittorio endo procedimentale obbligatorio. Primo bilancio a un anno dalla riforma”.
“In questo seminario l’Uncat ha voluto fare un primo bilancio della novità introdotte dal decreto crescita sul tema delicato del contraddittorio preventivo tra amministrazione finanziaria e contribuente ed evidenziare le criticità della normativa, che manifesta l’incapacità del legislatore di introdurre una disposizione di carattere generale che garantisca una interlocuzione preventiva con il contribuente in tutti i procedimenti di accertamento e con riferimento a tributi di ogni genere. Nonostante la riforma, rimangono moltissime fattispecie escluse dall’obbligo del contraddittorio preventivo. Sarebbe opportuna una disposizione da inserire nello statuto del contribuente”, ha ribadito il vice presidente Uncat, Angelo Cuva. “Il tema del contraddittorio endo procedimentale è solo un aspetto tecnico del pianeta fiscale, a fronte delle riforme sia dell’ordinamento che della giustizia attese con ottimismo e annunciate per fine settembre, ma che i meccanismi della politica rendono ancora evanescenti, pur restando aperto l’ombrello del Pnrr”, ha aggiunto Damascelli. “La frammentazione delle prassi circa le modalità di svolgimento delle udienze tra le diverse commissioni tributarie di merito e la resistenza anche alle udienze da remoto, devono essere ritenute non logicamente sostenibili, come parimenti non può essere tollerato il rinvio della riforma funzionale della giustizia tributaria, laddove l’invocazione della professionalizzazione del giudice e l’accesso per pubblico concorso non è in odio o in favore di una particolare componente della magistratura onoraria ma è ispirata ai fini superiori di giustizia e nella salvaguardia degli attuali componenti sia laici che togati”, ha concluso Damascelli.
(ITALPRESS).
Per avvocati tributaristi criticità nel contraddittorio preventivo
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