La pensione quota 100 è una opportunità di uscita dal mondo del lavoro introdotta nel nostro ordinamento con il d.l. 4/2019, successivamente convertito nella l. 26/2019
Ma che cosa prevede la pensione quota 100? Quali sono i requisiti che bisogna soddisfare? Come funziona?
Requisiti pensione quota 100
Il d.l. 4/2019 stabilisce che possono beneficiare di quota 100 tutti i lavoratori che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi previdenziali.
La misura, provvisoria e sperimentale, dovrebbe rimanere in vigore fino a tutto il 2021.
Divieto di cumulo con altri redditi da lavoro
Chiariti quali sono i requisiti per poter arrivare a fruire delle pensioni quota 100, ci sono alcuni vincoli che sarebbe opportuno tenere bene a mente per poter apprendere correttamente quali potrebbero essere i termini di effettiva messa in quiescenza.
In particolare, il decreto legge afferma in modo univoco che la pensione quota 100 non è cumulabile con il reddito di lavoro.
In altri termini, il neo pensionato non potrà lavorare, o almeno non potrà farlo fino a quando non maturerà i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia. Il divieto di cumulo non vale comunque per le prestazioni occasionali, salvo che non si superi il limite di 5.000 euro lordi annui.
Quando si ottiene la liquidazione
Il decreto legge stabilisce anche che i dipendenti statali che decidono di beneficiare di quota 100 riceveranno l’indennità di fine servizio nel momento in cui il dipendente avrebbe dovuto maturare il diritto alla corresponsione della stessa, ovvero una volta raggiunta l’età pensionabile.
Ne deriva che per poter ricevere il trattamento di fine servizio occorrerà armarsi di un po’ di pazienza. Tuttavia, i dipendenti statali che volessero comunque ricevere l’indennità di fine servizio potranno rivolgersi agli istituti di credito convenzionati e domandare l’anticipazione della stessa indennità a condizioni evidentemente agevolate, e a costi quasi nulli.
Domande frequenti Pensioni quota 100
Cerchiamo infine di rispondere ai più comuni quesiti sulle pensioni quota 100, nella speranza di rispondere alle perplessità più frequenti:
- l’opzione per la quota 100 non è obbligatoria e, dunque, la sua convenienza è rimessa alla libera valutazione del dipendente, che sceglierà se aderire o meno;
- il fatto che sia stata prevista l’opzione per la quota 100 non ha modificato il previgente sistema di pensioni della legge Fornero, con mantenimento degli stessi requisiti per la pensione di anzianità “ordinaria” e di vecchiaia;
- non ci sono specifiche penalizzazioni per l’accesso alla pensione quota 100 ma, ovviamente, chi si avvia verso l’ingresso anticipato alla pensione avrà versato meno contributi a consuntivo e, dunque, riceverà un assegno un po’ più leggero rispetto a quanto non riceverà chi avrà portata compimento un ordinario piano contributivo.
Chiarito ciò, al momento non si hanno notizie sulla possibilità o meno di estendere l’accesso alla pensione con quota 100 anche al termine del periodo sperimentale che si esaurirà entro il 2021.
Per il momento rimane però ferma la possibilità di farlo (così come per i prossimi 2020 e 2021), semplicemente accedendo al sito INPS e formulando la domanda di accesso alla pensione con questo regime (è richiesto il PIN dispositivo).
Se non si ritiene di poter effettuare tale percorso in autonomia, ci si può comunque rivolgere a un patronato o a un centro di assistenza, per poter presentare con tali intermediari la propria richiesta di pensione.
In ogni caso sarà possibile monitorare l’evoluzione delle proprie domande sempre attraverso il sito internet INPS, con l’ente previdenziale che contatterà il dipendente / pensionando per ottenere eventuali ulteriori informazioni su documenti e chiarimenti da fornire per poter celermente lavorare la pratica di pensione quota 100, in linea con quanto attualmente previsto dall’ente previdenziale.
In tal proposito, consigliamo tutti i nostri lettori interessati a contattare l’ufficio territoriale competente dell’INPS, o consultare il sito INPS.it, per poterne sapere di più.