PELLEGRINI E PALTRINERI D’ORO AI MONDIALI

Giornata trionfale per l’Italia ai Mondiali di nuoto. In pochi minuti la piscina coreana di Gwangju si colora due volte d’azzurro grazie a Gregorio Paltrinieri, splendido re degli 800, e Federica Pellegrini, infinita regina dei 200 stile libero. Una doppietta da brividi aperta dal carpigiano, assoluto dominatore della gara dal primo all’ultimo metro. Subito in testa a dettare il ritmo, Paltrinieri ha chiuso in 7’39″27 davanti al danese Henrik Christiansen (argento in 7’41″28) e el francese David Aubry (bronzo in 7’42″08) conquistando il primo oro iridato sulla distanza dopo l’argento del 2015 e il bronzo del 2017. “Sono contentissimo, è stata una gara bella, tatticamente l’unica che potevo fare – ha sorriso il 24enne carpigiano – Erano quattro anni che non facevo un 800 fatto bene, ogni volta mi mancava qualcosa: sono davvero contento”.

Paltrinieri è soddisfatto e si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe. “Questa medaglia d’oro è meravigliosa, incredibile, e mi ripaga di tante scelte fatte in questo periodo. Ho avuto l’appoggio di poche persone, davvero poche – ha spiegato il campione olimpico dei 1.500 – Ho la fortuna di non farmi condizionare dall’ambiente esterno, vado avanti per la mia strada. Morini mi ha aiutato in ogni mia scelta e oggi ho dimostrato che anche in vasca sono ancora tanto competitivo. Sono un drago. E ora ho la gara più attesa”, quei 1.500 dove Paltrinieri partirà con i favori del pronostico per continuare a stupire. Non è riuscito a ripetere l’impresa di due anni fa, invece, il campione in carica degli 800 Gabriele Detti, finito soltanto quinto: “Sono arrabbiato, non valgo questo tempo, lo so io e lo sa chi mi segue. Ma fa parte del gioco – ha dichiarato il toscano – Sono entrato in acqua ed ero veramente distrutto. È strano, perché nei giorni scorsi stavo bene. Sono contento per Gregorio, è stato molto bravo e merita questo oro”.

Chi invece riesce sempre a stupire è Federica Pellegrini. Sono passati 14 anni dal primo oro mondiale nei 200 stile, conquistato a Montreal 2005, ma per la Divina il tempo sembra essersi fermato. È incredibile la progressione con la quale la veneta ha vinto la gara odierna con un tempo sorprendente (1’54″22) precedendo l’australiana Ariarne Titmus, medaglia d’argento in 1’54″66, e la svedese Sarah Sjoestroem, bronzo in 1’54″78, stremata a fine gara e addirittura colpita da un lieve malore, ma subito soccorsa con l’ossigeno e tornata in piedi dopo pochi minuti. “Mai avrei immaginato di vincere un oro – ha ammesso una Pellegrini in lacrime per l’emozione – Io non ci credo ancora, in acqua ho fatto quello che ho voluto, sentendomi come volevo. È incredibile il tempo, questo vuol dire che tutto il lavoro che stiamo facendo insieme a Matteo (l’allenatore Giunta, ndr) paga tanto, forse come non mai. Ho deciso di fare questi 200 stile libero soltanto un mese fa dopo il test del Settecolli e oggi me la stavo facendo sotto come non mai: è incredibile”.

Un’emozione senza fine per la Pellegrini: dopo l’enorme delusione di Rio 2016, annunciata come la sua ultima Olimpiade, la veneta ha trovato una seconda giovinezza, conquistando due ori consecutivi ai Mondiali nei suoi 200. “Davvero non riesco a rendermi conto di quello che ho fatto, non ci si abitua mai alle vittorie – ha osservato la Pellegrini – Questo oro è inaspettato anche se abbiamo lavorato tanto dopo aver fatto quella scommessa sulla velocità che mi ha dato ulteriori certezze. Un nome per questa medaglia? Amore: per questo sport, per la mia famiglia, per la serenità che ho in questo momento”. Domani la veneta dovrà decidere se affrontare i 100 stile, “una gara che non può darmi molto”, o concentrarsi sulle staffette, che invece “sono molto interessanti”. Ma il suo Mondiale già l’ha vinto ed è pronta a guardare a Tokyo2020, stavolta davvero l’ultima Olimpiade: “Sono stati anni bellissimi, sofferti, con emozioni forti. Non potevo chiedere di meglio. Chiuderò in Giappone e sicuramente non mi mancherà la tensione della gara, una sofferenza che ti mangia dentro: anche oggi per me è stato così e all’Olimpiade sarà lo stesso”.

Nelle altre gare di giornata, ottimo quarto posto per Federico Burdisso con record italiano (1’54″39) nei 200 farfalla dominati dall’ungherese Kristof Milak, autore di un incredibile primato mondiale in 1’50″73. Fabio Scozzoli ha invece chiuso al quinto posto, ma poi è stato squalificato nella finale dei 50 rana vinta dal solito Adam Peaty. Buona sesta posizione per la staffetta mixed mista italiana in una gara vinta al fotofinish dall’Australia sugli Stati Uniti. Si è fermato in semifinale, invece, il cammino di Alessandro Miressi nei 100 stile e di Ilaria Cusinato nei 200 farfalla: entrambi con il nono tempo complessivo, entrambi esclusi dalla finale per pochi centesimi. Domani, dunque, l’Italia non avrà atleti da medaglia ma, oltre alla Pellegrini nelle batterie dei 100 stile, scenderanno in acqua Matteo Restivo nei 200 dorso, Luca Pizzini e Martina Carraro (reduce dal bronzo nei 100) nei 200 rana.

Nei tuffi dalle grandi altezze, gara vinta dal britannico Hunt, quinto posto finale per l’azzurro Alessandro De Rose. Nel torneo di pallanuoto femminile, infine, il Setterosa ha battuto con un netto 10-5 l’Olanda e venerdì affronterà la Russia per il quinto posto. La finale per l’oro vedrà invece di fronte Stati Uniti (7-2 all’Australia) e la Spagna, che ha battuto 16-10 l’Ungheria ottenendo anche la qualificazione olimpica (già certa per le americane). Domani mattina (ore 11.30 italiane), il Settebello tornerà in acqua per la semifinale contro l’Ungheria: in palio un posto in finale ma anche il biglietto per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

 

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