PD TRATTA CON M5S, MALUMORE RENZI-GENTILONI

Quello tra le delegazioni di Pd e M5S è stato un incontro interlocutorio e preparatorio in vista di quello tra i due leader Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. I dem vogliono tutte le garanzie per porre le basi su una trattativa seria in vista della formazione di un nuovo governo, ma soprattutto di un programma condiviso. Il Partito Democratico è pronto a mettere da parte le divisioni degli ultimi anni, le liti verbali, gli attacchi subiti dal movimento di Grillo. Dopo mesi in cui il segretario Zingaretti ha ripetuto come un mantra “no ad accordi con i cinquestelli”, la crisi ha imposto un cambiamento di passo. I dem sono disposti a mettere da parte tutto “per il bene del Paese”, ma a condizioni ben precise. Come prima garanzia hanno chiesto al M5S la chiusura di ogni rapporto con la Lega:”Abbiamo chiesto chiarezza come condizione al M5S sul fatto che questa interlocuzione sia l’unica”, ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, al termine  dell’incontro. “Abbiamo analizzato tutti e 15 i punti e possiamo dire che c’è un’ampia convergenza su quello che riguarda l’agenda ambientale e sociale e un impegno serio per il lavoro sulla manovra di bilancio”, ha spiegato Delrio. 

Tutto bene quindi all’interno del Partito Democratico? Non proprio, visto che la giornata si è aperta con un audio dell’ex segretario Matteo Renzi, dalla scuola politica in corso alla Garfagnana, in cui “accusava” il presidente del Pd, Paolo Gentiloni, di aver remato contro l’accordo con il M5S. In pratica, a suo dire, Gentiloni avrebbe provato a rompere il tentativo di accordo con il M5S, avanzando un no alla riforma del taglio dei parlamentari, priorità per i grillini. Riforma arrivata a un passo dall’approvazione in Parlamento, ma con i no del Pd. Accusa smentita in una nota dal segretario del Pd, Zingaretti:”Non è mai esistita ovviamente nessuna manovra del presidente Gentiloni per far fallire l’ipotesi di un nuovo governo e sostenerlo è ridicolo e offensivo. Stiamo nel pieno di consultazioni delicatissime e stiamo lavorando tutti insieme per raggiungere un obiettivo difficile: quello di dare vita a un Governo di svolta per cambiare l’Italia; e questo passa per uno spirito unitario, per difendere contenuti storia e valori del Partito Democratico”.

“Sono fiducioso penso che le condizioni per fare un ragionamento utile al paese oggi ci siano, noi dobbiamo ottemperare anche alle indicazioni del Presidente della Repubblica e metterci fino in fondo in questo sforzo di confronto con il M5S e provare a determinare le condizioni per un governo di svolta”. Lo ha detto l’ex segretario del Pd Maurizio Martina, ricordando il mancato dialogo dello scorso anno con i Pentastellati dopo le elezioni del 4 marzo 2018. “Credo che oggi siano maturare delle condizioni che in quella fase non c’erano, personalmente credo che questo confronto sia una bella sfida politica utile per il Paese”.

“Giunti a questo punto si devono fare tutti i tentativi seri e percorrere tutte le strade per un accordo di governo tra PD e M5S” l’auspicio del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini a margine del 40mo Meeting di Rimini. Bonaccini aggiunge che “non lo si deve fare a tutti i costi, ma affinche’ possa svoltare su diverse politiche dando una prospettiva al Paese”. Votare ora per il governatore dell’Emilia Romagna sarebbe sbagliato perche’ “non mi risulta che quasi mai in passato si sia votato in autunno, forse ci sara’ un motivo. Penso davvero che ieri si siano poste le condizioni per arrivare nel giro di pochi giorni a un governo. Io me lo auguro”.

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