Partita IVA regime ordinario: quali sono i costi da sostenere, le spese che si possono portare in detrazione, le aliquote IRPEF e cosa devi sapere prima di aprirne una.
La prima informazione che devi sapere riguarda il tuo volume d’affari.
- Se in un anno produci un reddito inferiore a 5.000 euro, non sei tenuto ad aprire una partita IVA.
- Se in un anno produci un reddito inferiore ai 30.000 euro e vuoi configurarti come libero professionista o ditta individuale, puoi aprire una partita IVA nel regime forfettario (ex regime dei minimi) e quindi esente da IVA e con un aliquota IRPEF fissa.
- Se presumi di generare un reddito superiore ai 30.000 euro, la partita IVA nel regime ordinario è quella che fa per te. Andiamo subito ad analizzarne costi, tassazione e caratteristiche.
Inizio col dirti che la partita IVA non ha costi di apertura. L’apertura della partita IVA può essere fatta presentando l’apposito modulo presso l’Agenzia delle Entrate oppure spedendolo con una raccomandata A/R o con in via telematica (se disponi già di firma digitale e una PEC). In ultima soluzione puoi aprire la partita IVA dal commercialista ma in questo caso ti consiglio di chiedergli, in anticipo, la sua parcella per tale commissione.
Per altre informazioni: come aprire una partita IVA
Partita IVA regime ordinario: tassazione IRPEF
Mentre la tassazione IRPEF per chi ha una partita IVA in regime forfettario è fissa al 15%, l’aliquota IRPEF per chi è in regime ordinario varia in base al fatturato.
- Fino a 15.000 euro si paga il 23%.
- Per somme comprese tra 15.001 e 28.000 euro si paga un’aliquota IRPEF del 27%.
- Per somme compre tra 28.001 e 55.000 euro l’aliquota IRPEF passa al 38%.
- Per somme comprese tra i 55.001 e 75.000 euro, l’aliquota IRPEF per la partita IVA in regime ordinario ammonta al 41%.
- Per chi supera un reddito imponibile ai fini IRPEF di 75.000 euro si versa un’aliquota del 43%.
Le prime tasse analizzate sono quelle riguardanti l’IRPEF. E’ anche vero che il calcolo va fatto sul fatturato imponibile ai fini IRPEF quindi non sul fatturato lordo ma considerando i dovuti sgravi fiscali.
Partita IVA regime ordinario: contributi previdenziali
La previdenza sociale vede addizionali legate alla categoria. Ogni professionista può iscriversi alla sua cassa di previdenza alla quale versare i contributi. Per esempio, i giornalisti professionisti iscritti all’Albo versano i contributi all’INPGI, mentre chi non ha un albo e una propria cassa previdenziale, va ad iscriversi alla cosiddetta “Gestione separata dell’INPS”. l minimale annuo da pagare ammonta a 3.676 euro, che si possono versare in quattro rate annuali.
Partita IVA in regime ordinario: vantaggi
I vantaggi proposti con il regime ordinario sono essenzialmente quelli di poter portare in detrazione l’IVA e in deduzione i costi sostenuti per la propria attività. La percentuale di deduzione può variare sia in base al tipo di attività, sia in base alle spese, quindi non tutte le spese si possono detrarre al 100%.
A conti fatti, per calcolare la tassazione IVA nel regime ordinario è bene farsi due conti in tasca e soffermarti su quelle che sono le spese da portare in deduzione e detrazione.
Ai fini di abbassare le tasse da pagare, un’impresa o un libero professionista in regime ordinario può portare in detrazione o in deduzione le sue spese. Qual è la differenza tra detrazione e deduzione?
Le spese deducibili fanno abbassare la base imponibile (cioè l’ammontare sul quale vanno calcolate le tasse) le spese detraibili fanno diminuire l’imposta sui redditi. E’ importante che ogni spesa sia documentata e che il contribuente possa dimostrarla al momento di un accertamento fiscale.
Poniamo il caso in cui un professionista utilizza la propria casa per svolgere la sua attività (immobile a uso promiscuo). In questo caso il 50% di tutti i costi legati alla casa (rata del mutuo, canone d’affitto, bollette della luce, acqua, gas, spese condominiali…) possono essere portate in deduzione. Le spese telefoniche si possono portare in deduzione con una percentuale che ammonta all’80%.
Sono deducibile anche tutte le spese di manutenzione straordinaria legate all’immobile.
Le spese legate alla formazione professionale e di aggiornamento (corsi professionali, master, convegni di vario genere) sono spese deducibili al 100%, cosa che non avviene nel regime forfettario o nel vecchio regime dei minimi dove le spese per l’istruzione e la formazione non sono contemplate.
Per le spese legate all’acquisto di prodotti tecnologici, spetta la deduzione pari all’80% anche se l’acquisto avviene tramite leasing o noleggio.
Come accertarsi che il regime ordinario sia quello corretto
Se vuoi essere sicuro che il regime ordinario sia quello adatto alla tua attività, puoi confrontarti con un consulente fiscale, che ti farà scoprire come risparmiare sulle tasse.
Per farlo puoi rivolgerti a Fiscozen, una realtà che vuole aiutare liberi professionisti e imprenditori italiani a gestire la Partita IVA online, accompagnandoli nel loro percorso imprenditoriale.
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