PARATICI “POGBA? DIFFICILE, ALLEGRI E DYBALA RESTANO”

Avanti con Allegri e Dybala, Romero è vicino, De Ligt piace e c’è attenzione verso i giovani italiani di talento. Porte chiuse o quasi al ritorno di Pogba. Lunga intervista alla “Gazzetta dello Sport” del ds bianconero Fabio Paratici, che oltre a ripercorrere le tappe dell’affare Ronaldo guarda avanti e al mercato che verrà. “Pogba tornerà? No. Nel calcio non si sa mai, però è molto difficile”, confessa il dirigente bianconero, che traccia la direzione delle prossime mosse. “Ci vorrà un difensore: ci vuole, perché giocheremo tante partite e ci vuole nel futuro della squadra. In mezzo non so quanti giocatori si possano comprare migliori dei nostri. Se guardo il livello del nostro centrocampo e vado a vedere in Europa quanti reparti migliori dei nostri ci sono, faccio fatica a trovarne. Sono di quel livello Modric e Kroos, Busquets e Rakitic a Barcellona, De Bruyne al City, Pogba allo United. Rabiot, forse. Tutti questi giocatori però non sono acquistabili. Tu puoi fare un cambiamento rischiando di prendere uno più giovane, ad oggi inferiore ai nostri, e poi si vedrà. È una scelta. Però Bentancur è stato inserito in un reparto che aveva già dei titolari. L’anno scorso ha giocato 10, 15 partite, quest’anno 25. Se fai un’operazione del genere sicuramente puoi trovare dei giovani validi. Ma che possano subito migliorare i nostri, ne vedo pochi”. Fra questi c’è Ramsey, ufficializzato ieri: “Lo abbiamo preso, ma è un giocatore diverso dai nostri. Uno che nella nostra rosa non c’è. Ha più tecnica delle nostre mezzali, meno quantità, pur correndo molto è meno tignoso sulla fase difensiva, meno tattico. È uomo da ultimo passaggio, ha fiuto per il gol. Szoboszlai? È un ragazzo di valore. Ma bisognerebbe trovare una squadra di A dove fargli giocare molte partite…”.

Sulla possibilità di investire su giocatori italiani, Paratici premette che “il livello della Juve degli ultimi anni non è uguale a quello di cinque anni fa, non è uguale a quello di dieci anni fa. Logicamente, come si restringe il numero dei calciatori in generale che possono giocare nella Juventus di oggi, si restringe il numero degli italiani che possono farlo”. Di sicuro piacciono “Zaniolo, Chiesa, Barella e Tonali”. E a proposito del giovane centrocampista del Brescia, aggiunge: “E’ un ragazzo super, ha la serietà, la personalità. Però le caratteristiche sono diverse. Credo che nessuno sia paragonabile a Pirlo”. Di sicuro in panchina resterà Allegri. “Io credo sia certamente tra i primi cinque al mondo. Lui parla di un calcio molto evoluto, ha una visione del gioco che non è statica. Spesso gli allenatori vedono il calcio in un modo, perseguono quello e cercano di continuare ad andare su quella strada, indipendentemente dal contesto. Max ha portato una leggerezza che nel nostro mondo serviva. Certo che resta. Non vedo proprio un allenatore migliore”. Tornando al mercato, si fa il nome di James Rodriguez: “È certo un grande giocatore, bisogna vedere. Ma ripeto, migliorare i nostri è difficile. Migliorare Costa, Dybala, Bernardeschi, Cuadrado è veramente difficile. Banalmente la prima cosa che non deve fare chi ha la mia responsabilità è fare danni”.

E su Dybala aggiunge: “Resta. Dalla Juve va via solo chi vuole andare via. I nostri giocatori, lo ripeto, sono difficilmente migliorabili. Dybala con chi è migliorabile? Difficile. Messi forse, già con Neymar avrei dei dubbi. E Dybala è uno che alla fine ce l’hai sempre. Gioca tutte le partite, è presente. Quando guardi la squadra ci trovi sempre il segno di Dybala”. Detto che “a livello economico Ronaldo si è ripagato da solo, è stato un affare, non solo dal punto di vista tecnico”, sui nomi che circolano per la difesa aggiunge: “Su Romero siamo bene indirizzati. De Ligt sicuramente è uno dei giovani migliori che ci sono, quindi lo guardiamo con grande attenzione”. Infine una battuta su Kean: “E’ un grande centravanti. È uno di quelli che faranno gol in Champions League, lo vedremo per tanti anni ancora giocare in Europa. Sicuramente già adesso è un giocatore da Juve. Non è che è nella rosa perché gli facciamo un favore noi, ma perché crediamo che sia un giocatore di immense prospettive”.

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