La commemorazione sul luogo dell’eccidio, l’intitolazione del Giardino Inglese e una seduta solenne a Palazzo dei Normanni. Sono le tre iniziative che hanno scandito a Palermo il giorno del ricordo di Piersanti Mattarella, il presidente della Regione Siciliana ucciso il 6 gennaio del 1980 dalla mafia. Alla seduta dell’Assemblea Regionale Siciliana era presente anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fratello di Piersanti.
Nel luogo dell’omicidio, in via Libertà, sono state deposte delle corone di alloro. Oltre ai familiari di Mattarella, erano presenti tra gli altri il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il questore Renato Cortese.
Subito dopo è stato intitolato a Piersanti Mattarella il Giardino Inglese.
“E’ stato un uomo che ha mantenuto alta la dignità della politica e delle istituzioni”, ha detto il ministro Provenzano. “Nella sua battaglia contro la mafia ha parlato all’Italia. Ci lascia un’eredità di una politica concepita con uno sforzo altissimo di impegno civile. Lascia l’idea che per lo sviluppo è necessaria un’amministrazione efficiente ed efficace. Le ragioni per cui è stato ucciso sono attuali”.
“Oggi siamo grati a Piersanti Mattarella, possiamo dire a lui: ‘Missione compiuta’. Ma ancora non è completata, spetta noi completarla piuttosto che mortificarla”, ha affermato il sindaco Orlando, per il quale l’allora presidente della Regione “ci ha indicato una strada: la libertà dalla paura. Il messaggio più profondo che viene dalla sua esperienza umana e politica è il ricordarci che è possibile essere liberi dalla paura. E lo fece convinto fino in fondo che il modo migliore per sconfiggere la paura è il dialogo con il diverso da sé. Il compromesso storico non era per lui una formula politichese; era la convinzione di una visione, del dialogo con l’altro”.
“Questa commemorazione non deve essere uno stanco rituale, ma l’occasione per riflettere sull’attualità del suo pensiero”, ha detto Gianfranco Micciché, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, nel corso della seduta solenne a Palazzo dei Normanni, alla quale sono intervenuti il presidente della Commissione Regionale Antimafia Claudio Fava e i capigruppo.
“Se a Piersanti Mattarella fosse stato consentito di continuare la sua opera politica e amministrativa – ha aggiunto Micciché -, probabilmente il Meridione e la Sicilia non si troverebbero nelle attuali condizioni di isolamento sociale ed economico”. Le Carte in Regola di cui parlava Mattarella “erano e sono la condizione preliminare per un ordinato sviluppo”, ha sottolineato il presidente dell’Ars.
Per l’attuale presidente della Regione, Nello Musumeci, “il merito maggiore di Piersanti Mattarella è consistito nell’avere saputo accettare la sfida dell’innovazione in una Sicilia che ancora non era disposta a cambiare. La Regione avrà davvero le carte in regola quando tutti, nessuno escluso, parteciperanno al necessario processo di cambiamento”.
“Commemorare Piersanti Mattarella vuol dire soprattutto ripercorrere il rigore civile, la forza morale, la generosità del suo ottimismo”, ha affermato Fava, che ha ricordato anche “una risorsa umana di cui spesso la politica è orfana: la capacità di saper dire dei no”.
(ITALPRESS).
PALERMO RICORDA PIERSANTI MATTARELLA
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