Paesi Baltici e Polonia si ritirano dal trattato contro le mine antiuomo

ROMA (ITALPRESS) – Al fine di salvaguardare i propri territori dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, quindi ridare priorità alla spesa militare, Lituania, Lettonia, Estonia e Polonia hanno annunciato, attraverso i rispettivi ministri della Difesa, la decisione congiunta di ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa stipulata nel 1997 e che vieta la produzione, lo stoccaggio e la vendita delle mine antiuomo.

“I nostri Paesi – si legge nella nota congiunta – sono pronti e possono utilizzare tutte le misure necessarie per difendere il nostro territorio e la nostra libertà”. Al momento si tratta di un’intenzione: sarà necessaria l’approvazione da part dei parlamenti. “Crediamo che nell’attuale contesto di sicurezza, è di assoluta importanza l’assicurare le nostre forze di difesa con la flessibilità e la libertà di scelta del potenziale uso di nuovi sistemi offensivi e di soluzioni per potenziare la difesa del vulnerabile lato orientale dell’Alleanza. Alla luce di queste considerazioni, noi – i ministri della difesa di Estonia, Lettonia, Lituana, e Polonia – all’umanità raccomandiamo il ritiro dalla Convenzione di Ottawa”.

A fare da apripista, lo scorso 7 marzo, era stata la Lituania, seguita dal primo ministro polacco Donald Tusk che in una audizione al proprio parlamento aveva annunciato “un parere positivo alla Polonia per ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa e possibilmente dalla Convenzione di Dublino” relative alle mine antiuomo e alle munizioni a grappolo. “Stiamo affrontando una corsa molto importante, ed è una corsa per la sicurezza – ha aggiunto Tusk -. Dobbiamo essere consapevoli che la Polonia deve cercare le possibilità più moderne, anche in relazione alle armi nucleari e a più moderne armi non convenzionali”. Tra le proposte anche il primo ministro polacco ha annunciato che per potenziare le forze armate del Paese “ogni uomo adulto in Polonia deve essere addestrato in caso di guerra”.

Al trattato di Ottawa hanno aderito 164 stati con l’obiettivo di limitare la circolazione delle mine antiuomo, considerate una grave minaccia per i civili anche molto tempo oltre la fine di un conflitto o del posizionamento stesso degli ordigni. Stati Uniti, Cina e Russia non firmarono; le mine sono state infatti largamente usate nel conflitto russo-ucraino da ambo le parti, con gli Usa che si sono occupati del rifornimento per Kyiv.

La nota si conclude: “Nonostante il nostro ritiro dalla Convenzione rimarremo fedeli al diritto umanitario internazionale, inclusa la protezione dei civili durante un conflitto armato. Le nostre nazioni continueranno a sostenere questi principi, affrontando al contempo le nostre esigenze di sicurezza”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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