ORO E BRONZO PER L’ITALIA AGLI EUROPEI DI TUFFI

Lo storico oro di Noemi Batki e Chiara Pellacani dalla piattaforma sincro e il bronzo in rimonta di Lorenzo Marsaglia dal metro tingono finalmente d’azzurro la terza giornata dei campionati europei di Kiev, in svolgimento alla piscina del Liko Sport Center. A rendere il cielo ancora più azzurro ci hanno pensato un’inossidabile lady dei tuffi e una giovane leonessa per un’Italtuffi che scrive un’altra pagina di storia. Chiara Pellacani e Noemi Batki sono strepitose d’oro, primo continentale nella specialità e terza complessiva (dopo i bronzi di Brenda Spaziani e Valentina Marocchi a Madrid 2004 e della stessa Batki con Tania Cagnotto ad Eindhoven 2008). Tutta cuore, grinta e classe la gara delle azzurre, settime ai Mondiali di Gwangju, nonostante un piccolo infortunio occorso alla giovane romana nell’ultimo tuffo nella fase di riscaldamento (contrattura al tricipite), che chiudono con 290.34 punti, precedendo le britanniche Poebe Banks ed Emily Martin con 284.40 e le favorite russe Ekaterina Beliaeva e Iuliia Timoshinina bronzo con 277.50.
Medaglia pesante poiché conquistata in una specialità olimpica. Per Tokyo 2020 ci sono altri quattro posti, sugli otto a disposizione, di cui quattro già occupati dalle prime tre coppie dei mondiali più il Giappone paese ospitante. L’ultima possibilità di qualificazione per Batki e Pellacani passa dalla World Cup, in programma proprio nella capitale nipponica ad aprile, ma oggi più sognare è lecito. Piccolo inconveniente ancora prima di iniziare. Pellacani entra male nell’ultimo tuffo  di riscaldamento procurandosi una leggera contrattura al tricipite del braccio destro; ma la giovane romana, diciassette anni e una grinta da vedere, è dura da battere. Le azzurre dopo gli obbligatori sono terze (89.40), dietro a Russia (94.20) e Gran Bretagna (90.60). Poi è una sinfonia in crescendo, che inizia con un perfetto triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato (67.50), che vale il sorpasso alle britanniche e alle russe che presentano lo stesso tuffo ma imperfetto (59.40 – 44.10). Anche il triplo salto mortale e mezzo ritornato raggruppato (68.16) entusiasma, ed accende del team Italia, assiepato in prima fila sulle tribune della piscina del Link Sport Centre; perché il gap da Banks e Martin si allarga (225.06-217.20). Domenico Rinaldi, tecnico di Batki e Pellacani, richiama le sue ragazze all’ultimo sforzo e le due rispondono da campionesse, quali sono. Il doppio salto mortale e mezzo indietro con un avvitamento e mezzo (65.28) è suntuoso, quello delle inglesi leggermente migliori (67.20) ma non serve per il sorpasso: restano seconde, con Beliaeva e Timoshinina bronzo. Batki e Pellacani, quindici anni di differenza tra le due, conquistano l’Europa e mettono al collo un oro mai visto. “E’ una medaglia molto pesante perché questa coppia sta insieme solo da tre anni: i margini per migliorare sono ancora tantissimi – spiega euforica Batki – E’ un oro che mi ripaga dopo la delusione nella gara individuale e che dimostra la bontà del percorso che ho intrapreso due anni fa. Siamo state  brave perché abbiamo fatto una gara perfetta, pulita e soprattutto non ci siamo fatte distrarre dagli errori delle altre”. “Non mi sono fatta condizionare dall’infortunio nel riscaldamento – assicura felice Pellacani – Sono emozionata perché non mi aspettavo l’oro, la medaglia certamente ma non quella più preziosa. Saltare dalla piattaforma con Noemi mi piace tantissimo; da lei ho tanto da imparare ogni giorno. Adesso penso alle gare individuali, sperando di non aver dolore al braccio”. La finale dal metro regala altri sorrisi all’Italia.

Lorenzo Marsaglia finalmente si consacra tra i grandi di questo sport e conquista uno splendido bronzo con 380.15; oro al tedesco Patrick Hausding con 388.85 punti e argento all’ucraino Oleg Kolodiy con 381.50. Scende dal podio continentale, dopo l’argento ad Edimburgo 2018, Giovanni Tocci, tesserato per Esercito e Cosenza Nuoto, allenato da  Lyubov Barsukova e bronzo iridato a Budapest 2017, che chiude decimo con 330.60 punti. Per il 23enne romano, tesserato per Marina Militare e CC Aniene, preparato da Benedetta Molaioli, sesto in Scozia lo scorso e studente in fisioterapia, una gara al cardiopalma: primo dopo due round e quinto dopo cinque; poi la rimonta all’ultimo tuffo con uno strepitoso doppio e mezzo avanti con un avvitamento che vale 72.00 punti e soprattutto il sorpasso nei confronti del britannico Houlden quarto con 379.80 e del polacco Lesiak quinto con 371.95. Per  l’Italia, che rimane sul podio continentale dopo l’argento di Tocci in Scozia, si tratta dell’ottava medaglia europea dal metro (1-4-3). Dopo i primi round Marsaglia è primo con il doppio salto mortale e mezzo ritornato raggruppato e il salto mortale e mezzo rovesciato con due avvitamenti e mezzo, che sommano 134.15 punti e Tocci settimo il doppio salto mortale e mezzo avanti carpiato e il doppio salto mortale e mezzo avanti con un avvitamento (123.20).  Poi il laziale sporca leggermente il doppio salto mortale e mezzo rovesciato raggruppato (54.00) e scende al quinto posto, mentre Giovanni è scarso in ingresso del doppio salto mortale e mezzo indietro raggruppato (45.00), scivolando di due posizioni in classifica. La quarta e quinta serie mantengono invariate le posizioni degli italiani, con l’ucraino Kolodiy primo 325.60, davanti al tedesco Hausding (313.65). Succede tutto all’ultimo giro. Il tedesco, con un doppio salto mortale e mezzo rovesciato raggruppato d’applausi (75.20), sorpassa l’ucraino e si prende l’oro 388.85 punti contro i 381.50 del padrone di casa; Marsaglia compie un piccolo miracolo con il doppio salto mortale e mezzo avanti con un avvitamento (72.00) e conclude con 380.15, mettendosi alle spalle il britannico Houlden quarto con 379.80 e il polacco Lesiak quinto con 371.95, per un bronzo meritato. Tocci chiude decimo con 330.60. “Sono emozionatissimo per la mia  prima medaglia internazionale – le parole di Marsaglia – E’ stata una bella gara, forse ho accusato un po’ di tensione dopo il terzo tuffo. Voglio dedicare questo bronzo alla mia allenatrice Benedetta e a tutta la mia famiglia”.

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