PALERMO (ITALPRESS) – Sono stati “quarant’anni di amore, lo dico perchè l’amore per la città è stata la mia più grande forza e forse anche il mio più grande errore secondo i diversi punti di vista”. Così il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, intervistato dall’agenzia Italpress. Nel fare il bilancio dei suoi cinque mandati non consecutivi da primo cittadino Orlando ha parlato di missione compiuta ma da completare.
“Ho detto missione compiuta perchè a Palermo abbiamo realizzato quello che chiamo un processo di pace – ha aggiunto -. Prima c’era stata la guerra tra le cosche mafiose, poi quella di Cosa nostra allo Stato, l’uccisione di Scaglione, l’uccisione del presidente Piersanti Mattarella fino alle stragi del 1992 che sono state la più alta sfida che la mafia ha fatto allo Stato. Dopo quella stagione, che costituisce lo spartiacque, la lotta alla mafia non è più stata isolata, non è più stata fatta dai pochi soggetti che in solitudine combattevano, ma è diventata riscossa di popolo”. Orlando ritiene la sua una missione compiuta ma da completare perchè c’è “da mettere in sicurezza questo percorso continuando con le attività già avviate”.
“Veniamo da due anni di pandemia durante i quali nessuno è rimasto solo, a Palermo nessuno è rimasto senza beni di prima necessità. Possiamo esserne orgogliosi – ha spiegato il primo cittadino -. Abbiamo una rete di servizi sociali per cui oggi chi ha bisogno non viene più in piazza Pretoria a cercare il sindaco, ma ci sono strutture in tutto il territorio che accompagnano, attraverso le risorse messe a disposizione e una rete di assistenti sociali, questo percorso”.
Orlando ha fatto poi il punto della situazione sull’attacco hacker subito dal Comune di Palermo. “Abbiamo subito messo in moto il processo dando la precedenza assoluta ai servizi elettorali e anagrafici, adesso possiamo dire che abbiamo finito questa operazione di pulizia del sistema – ha spiegato -. E’ stato un attacco durissimo e mirato, Palermo ha subito il danno essendo una città fortemente digitalizzata”.
“La Polizia Postale sta indagando per individuare i responsabili, sono arrivate rivendicazioni da hacker non meglio identificati dell’Est. Qualcuno dice che quando c’è un attacco hacker si paga il riscatto, ma quale riscatto dobbiamo pagare? A questi farabutti dico che hanno sbagliato bersaglio, ci hanno fatto il danno ma non avranno alcun vantaggio”, ha aggiunto il sindaco, che ha rassicurato: “Non abbiamo perso nessun dato, sono tutti al sicuro”. E sul ripristino dei servizi online ha chiarito: “Credo che in un paio di giorni sarà tutto definito”.
Altra emergenza con cui Palermo ha dovuto fare i conti, quella del cimitero dei Rotoli, dove centinaia di bare attendono ancora di essere sepolte: “Provo vergogna, chiedo scusa perchè alla fine la responsabilità è sempre del sindaco come è giusto che sia – ha detto Orlando -. Abbiamo dovuto superare difficoltà di ogni genere, inchieste che hanno travolto e interessato moltissimi dipendenti comunali, ostruzionismo e difficoltà di vecchia data. Adesso abbiamo messo in atto tutto quello che servirà al mio successore per poter risolvere questo problema. Abbiamo firmato proprio oggi l’accordo quadro che consente la realizzazione di 474 loculi nell’arco di un paio di mesi, oltre a tutto il resto che abbiamo attivato. Questo lavoro l’abbiamo fatto sapendo che non saremo noi a raccogliere i frutti”, ha aggiunto.
Per il futuro, anche senza il ruolo di sindaco, Orlando pensa “di di potere continuare, in campo nazionale e internazionale, a servire la città e continuare a mandare un messaggio di pace che a Palermo ha avuto una straordinaria realizzazione”.
– foto Italpress –
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