Orchestra Sinfonica Siciliana, torna sul podio il direttore Carlo Rizzi

PALERMO (ITALPRESS) – Il viaggio sonoro dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, in occasione della 65° Stagione concertistica 2024/2025, continua a esplorare componitori celeberrimi, creando legami e suggestioni tra loro: questa settimana, venerdì 28 febbraio (ore 21) e sabato 1 marzo febbraio (ore 17.30) al Politeama Garibaldi, torna sul podio di Carlo Rizzi – direttore di fama internazionale, acclamato per la sua versatilità e la profondità delle sue interpretazioni nei maggiori teatri del mondo – con un programma che attraversa epoche e linguaggi musicali diversi, dall’Europa agli Stati Uniti, dal secondo Ottocento al primo Novecento. In locandina anche il coro femminile dei “Solisti di Operalaboratorio” diretto da Fabio Ciulla.
In apertura il Preludio e morte di Isotta dall’opera di Richard Wagner Tristan und Isolde, spartiacque ideale verso la modernità musicale. Completata nel 1859, l’opera fu messa in scena a Monaco solo nel giugno 1865, ma il Preludio e morte di Isotta – pensato già come un brano sinfonico a sè stante – era stato eseguito per la prima volta a Praga nel 1859. In questo brano sinfonico è racchiuso il tragico significato dell’intera opera ed è uno dei massimi esempi dell’intensità espressiva wagneriana, capace di condensare in un unico lungo arco musicale le tensioni e le passioni di tutta l’opera. L’uso del cosiddetto “accordo di Tristano” segna un momento cruciale nella storia dell’armonia, anticipando le innovazioni del XX secolo. Dal brano cronologicamente più antico ma rivoluzionario, si passa a quello più moderno: An American in Paris di George Gershwin, poema sinfonico scritto nel 1928 per la Carnegie Hall di New York, in cui la convivenza di elementi classici ed elementi jazzistici offrono un vivido affresco musicale della capitale francese vista però con gli occhi di un visitatore statunitense. Con un’orchestrazione ricca e colori vivaci, la partitura include anche effetti onomatopeici come i celebri clacson delle automobili parigine, ottenuti con e trombe.
La seconda parte del concerto sarà dedicata a due capolavori del repertorio impressionista francese che fa da cesura tra i due universi sonori precedenti. Si comincia con i Trois Nocturnes di Claude Debussy, composti tra il 1897 e il 1899, in cui ogni movimento esplora diverse suggestioni: “Nuages” evoca l’andamento lento e malinconico delle nuvole, “Fètes” rappresenta una celebrazione vivace e gioiosa, mentre “Sirènes” introduce un coro di voci femminili che suggeriscono l’incanto misterioso delle sirene in mare. In conclusione, è in programma la Suite n. 2 da Daphnis et Chloè di Maurice Ravel (nel 150° della nascita), preparata dallo stesso compositore sul suo balletto omonimo che aveva debuttato (con poco successo) a Parigi nel 1912 con i Ballets Russes. Considerata una delle pagine orchestrali più suggestive della produzione raveliana, la suite si articola in tre sezioni: “Lever du jour”, in cui la natura si risveglia, “Pantomime”, momento lirico e intimo, e la scatenata “Danse gènèrale” che chiude l’opera con un crescendo di grande effetto.

– Foto: ufficio stampa Foss –

(ITALPRESS).

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