ROMA (ITALPRESS) – Ci sarà anche il cane Africa, in grado di scoprire con l’olfatto armi e munizioni anche quando sono nascoste sotto terra, tra i protagonisti dell’Operazione Pettirosso 2022 che si svolgerà nelle province di Bergamo, Brescia e Mantova, a tutela dell’avifauna migratoria. Con Africa andranno sul campo 56 Carabinieri, di cui due Ufficiali, con l’obiettivo specifico di contrastare il bracconaggio nelle province. Giornalmente opereranno complessivamente sei pattuglie, mentre la Sala Operativa sarà costituita da sei militari di cui un Ufficiale che avrà il compito di coordinare i militari impegnati sul territorio.
L’operazione anti-bracconaggio denominata “Pettirosso” viene condotta da anni in particolare nelle Prealpi delle province di Brescia, Bergamo e Mantova ed è una delle operazioni più importanti a tutela dell’ambiente e della biodiversità. Tali province delle Prealpi Lombardo-Venete infatti rappresentano uno snodo fondamentale lungo le rotte dell’avifauna selvatica migratoria e allo stesso tempo sono considerate una delle aree critiche del bracconaggio italiano.
All’operazione collaborano in varie forme anche cittadini, cacciatori e associazioni ambientaliste quali WWF, LIPU, Legambiente, CABS, LAC, NOGEZ e Fare Ambiente, che volontariamente segnalano ai Carabinieri la localizzazione di eventuali strumenti o azioni di bracconaggio in cui si dovessero imbattere. In tale area ha ampia diffusione il fenomeno della caccia illegale, in particolare al Pettirosso (Erithacus rubecola) e, pertanto, rientra in uno dei sette black-spot (aree calde del bracconaggio italiano) individuati nel “Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”, che avviene sia tramite armi da fuoco che con vere e proprie trappole (reti e archetti) che infliggono all’animale sofferenze e una dolorosa morte. Al termine dell’operazione, gli esemplari provenienti da sequestro di esemplari ancora in vita verranno affidati ai centri di recupero animali selvatici per il successivo rilascio in natura non appena le condizioni fisiologiche degli stessi lo consentiranno. A questo scopo i Carabinieri collaborano con i centri di recupero animali selvatici (CRAS) “Il Pettirosso” di Modena e l'”Oasi WWF Valpredina” di Bergamo.
– foto: ufficio stampa Carabinieri
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