NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS/MNA) – Al termine della riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per ripristinare un accordo internazionale sul programma nucleare iraniano, i Quindici hanno discusso degli sviluppi riguardanti l’accordo del 2015, noto come Piano d’azione globale congiunto (Jcpoa), e sull’attuazione della risoluzione del Consiglio 2231 che lo ha approvato. Il Jcpoa ha stabilito meccanismi rigorosi per monitorare le restrizioni imposte al programma nucleare iraniano, aprendo al contempo la strada alla revoca delle sanzioni contro il Paese. L’accordo è stato firmato tra l’Iran e i cinque membri permanenti del Consiglio – Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti – più Germania e Unione Europea. Gli Stati Uniti si sono ritirati nel maggio 2018 sotto l’amministrazione Trump.
L’Onu ha osservato come mancano 10 mesi al “Termination Day” per la risoluzione 2231 e che persiste l’impasse sul ripristino del Jcpoa, in un contesto regionale in deterioramento.
“In questo contesto, la necessità di una soluzione globale a lungo termine che ripristini gli obiettivi del Piano non è mai stata così grande”, ha detto agli ambasciatori Rosemary DiCarlo, capo degli affari politici dell’Onu.
Parlando ai microfoni dell’Italpress al termine della riunione, l’ambasciatrice di Malta Vanessa Frazier, ha sottolineato come “l’Iran penso sia pronta a fare un accordo e la nuova amministrazione Usa sia un’opportunità. Se saranno tolte le sanzioni credo che sarà pronta a negoziare sul proprio programma nucleare. E’ un momento molto delicato, ma con la deadline dell’anno prossimo, la nuova amministrazione del Jcpoa e tutto quello che sta succedendo nella regione, possiamo vedere una svolta importante”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
Onu, sul nucleare iraniano persiste l’impasse ma possibile spiraglio
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