“Dagli annunci che avevano accompagnato il Consiglio dei ministri, per la prima volta riunitosi in Calabria, ci aspettavamo provvedimenti straordinari sulla condizione economica e sociale della nostra regione, a partire dal lavoro per i giovani e il sostegno alle imprese. Constatiamo purtroppo che nulla è stato assunto, ma solo un decreto sulla sanità”. Lo ha affermato il Governatore della Calabria, Mario Oliverio, che nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro ha puntato il dito contro il provvedimento adottato ieri dal CdM. “La sanità calabrese – ha detto – è gestita dal 2010 dal Governo attraverso il commissariamento, istituto affidato alla Regione fino al 2014 e da lì in poi, per motivi di incompatibilità con la figura del Presidente della Regione, esercitato direttamente attraverso rappresentanti nominati dal Consiglio dei ministri. Con la nomina del commissario Cotticelli e del sub commissario Schoel i relativi poteri sono stati ampliati ancora di più. Voglio evidenziare che i direttori generali, scelti da un albo nazionale per specifici requisiti, sono stati sottoposti al controllo esclusivo dei commissari e che la giunta regionale non ha mai assunto alcun atto sulla sanità, funzione gestita dal Governo”.
“Bisogna, quindi, evitare operazioni di mistificazione che sono solo un inganno ulteriore ai danni dei calabresi – continua Oliverio – Anche riguardo alle ipotesi di malaffare e ndrangheta messi in evidenza, ritengo debbano essere oggetto di un contrasto reale e sostanziale nella sanità. L’Asp di Reggio nell’ultimo anno è stata gestita dal commissario e, su mia richiesta, anche da rappresentanti del Ministero dell’Interno. Mi aspettavo un provvedimento per lo sblocco delle assunzioni nella sanità e, invece, il Ministro Grillo per giustificarsi ha annunciato che si valuteranno azioni successive. Nulla per affrontare il problema cruciale della carenza del personale medico o per rafforzare i servizi con l’obiettivo di fronteggiare l’emigrazione sanitaria. Tutto concentrato, piuttosto, sui poteri dei commissari e sulle spese di indennità che vengono caricate di ulteriori 70 mila euro sul bilancio regionale. Si costruiscono, inoltre, norme per equiparare l’incarico di sub commissario ad esperienza dirigenziale ai fini della carriera. Un’operazione beffarda e mortificante per tante professionalità della sanità calabrese che devono essere rispettate”.
“Noi vogliamo risposte nel merito, altrimenti si rischia il tracollo del sistema sanitario. Questo governo, in linea con i precedenti, invece ha rafforzato la logica fallimentare. Noi abbiamo proposto ricorso contro il decreto di nomina dei commissari dello scorso dicembre, a luglio è fissata l’udienza. Stiamo valutando un’azione omologa anche nei confronti dell’ultimo provvedimento di ieri” conclude Oliverio.