Oim “20mila migranti irregolari morti su rotta libica tra 2014 e 2022”

Palermo - sono arrivati 548 profughi di cui 130 minori non accompagnati,con la nave della Marina Militare Vega intercettati a largo della Libia, continua senza sosta l'esodo senza fine di migliaia di disperati che scappano da guerre e fame (Palermo - 2015-08-24, Alberto Lo Bianco) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

ROMA (ITALPRESS) – L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha dichiarato che la Libia, strategicamente posizionata come porta di transito tra l’Africa e l’Europa, è diventata il canale principale per i migranti che tentano il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo centrale. Nel suo “Rapporto sulla migrazione globale 2024”, l’OIM ha affermato che questa rotta è stata la più mortale, causando la morte di oltre 20.000 migranti irregolari tra il 2014 e il 2022. Secondo il rapporto, queste reti sono responsabili della rotta migratoria più pericolosa del mondo, con un numero record di violazioni dei diritti umani tra cui tortura, lavoro forzato e violenza estrema.
L’aumento di queste reti di trafficanti può essere fatto risalire al caos seguito al rovesciamento di Muammar Gheddafi nel 2011, che ha lasciato la Libia in uno stato di disordine politico e sociale. Questi disordini hanno fornito terreno fertile ai gruppi di contrabbando, spesso legati alle milizie locali, per prosperare sfruttando i migranti vulnerabili che cercano disperatamente di sfuggire ai conflitti e alla povertà nei loro paesi d’origine. Nonostante gli sforzi internazionali concertati per affrontare queste sfide, comprese le iniziative dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite, i progressi sono stati ostacolati dal conflitto interno in Libia e dalla frammentazione del governo. La mancanza di un governo stabile e unificato complica qualsiasi azione internazionale coordinata o l’applicazione delle leggi contro tali attività criminali. Il rapporto dell’OIM sottolinea l’urgente necessità di un approccio globale per affrontare le cause profonde che determinano queste migrazioni pericolose. (ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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