Un nuovo welfare per gli animali d’affezione, a Palermo un confronto sul tema

PALERMO (ITALPRESS) – Un momento di confronto sui vari aspetti legati all’importante realtà degli animali da affezione: questo il tema del convegno organizzato dall’associazione “I Sud del Mondo” su un nuovo welfare per gli animali che vivono in famiglia. Al centro degli interventi, il servizio mutualistico veterinario con la proposta di legge sul veterinario di base, il contrasto al fenomeno dell’abbandono, la tutela dei diritti degli animali e il ruolo delle associazioni, del volontariato e delle istituzioni.

“Dentro la logica del One Health, cioè una salute a 360 gradi che riguarda sia le persone sia gli animali, inseriamo un altro tema che è quello di un disegno di legge che stiamo preparando come Noi Moderati, a firma mia e dell’onorevole Michela Vittoria Brambilla (Presidente intergruppo parlamentare sugli animali, che si è collegata a distanza, ndr), che riguarda il cosiddetto veterinario di base – ha spiegato Saverio Romano, presidente della Commissione parlamentare per la semplificazione -. Vogliamo assicurare a coloro che hanno un animale da compagnia, ma non sono nelle condizioni, perché ritenuti fragili, perché poco abbienti di poter usufruire di un servizio pubblico, un servizio che viene erogato dal Servizio Sanitario Nazionale utilizzando anche strutture che sono già esistenti come gli istituti zooprofilattici e, perché no, anche i presidi universitari che possono dare una risposta in questa direzione. Questo disegno di legge organico ha come obiettivo quello di fare in modo che ai tanti animali di compagnia presenti nelle nostre famiglie venga assicurata cura per il loro benessere ma anche per quello della famiglia che li ospita”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Francesca Di Gaudio, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia: “Il rapporto tra animali e uomini è sempre più stretto. In questa società fra l’altro in cui l’uomo è sempre più solo, questo rapporto si sta rafforzando ed è uno scambio non solo emotivo, emozionale, è anche uno scambio biochimico. Quindi le malattie che passano dagli animali all’uomo o dall’uomo all’animale sono assolutamente da attenzionare se veramente ci vogliamo occupare di salute a 360 gradi. L’attenzione quindi va a quegli animali che sono orfani di cure. Prendersi cura dell’animale che accompagna l’uomo ci permette di avere importantissime informazioni su tutti i microrganismi e su tutte le malattie che potrebbero colpire l’uomo o l’animale o il nostro pianeta anche in casi di gravissime epidemie. Analizzando gli insetti e vedendo quali microrganismi sono presenti in questi insetti, noi possiamo sapere che batteri circolano sul nostro pianeta”.

Presente all’incontro anche l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni: “Il benessere degli animali è inevitabilmente anche quello dell’essere umano – ha sottolineato -. Nel corso di questo incontro ci siamo presi carico della questione relativa alla presenza dei cani nella nostra società, ai randagi in particolar modo, e alle difficoltà che molto spesso i comuni hanno nel poter governare un fenomeno come questo. Non v’è dubbio che abbiamo bisogno di una rete in cui il servizio sanitario regionale si faccia carico delle sterilizzazioni e in cui si possa intravedere anche una forma di collaborazione con altri enti per poter consentire che queste attività possano essere svolte in sicurezza per l’animale”.

Chi sta facendo una grande battaglia sulla questione del randagismo e degli animali abbandonati è l’assessore al Benessere animale del Comune di Palermo Fabrizio Ferrandelli:Sto supportando l’istituzione di un disegno di legge sul veterinario di base. Mi rendo conto che la gestione del benessere degli animali comporta cure sanitarie agli amici a quattro zampe che ormai vivono quasi in ogni famiglia. Si tratta di cure che costano davvero tante, dalla diagnosi all’intervento, alla degenza e quindi poi alla terapia. Sono costi importanti che non tutte le famiglie possono sostenere e questo magari nei casi più estremi può portare anche a politiche di abbandono. Intervenire, pensando che ormai sono milioni gli animali che vivono nelle nostre case, ritengo sia un atto di giustizia e di civiltà”.

– foto xd6/Italpress –

(ITALPRESS).

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