ROMA (ITALPRESS) – L’accordo generale Anci-Conai è lo strumento attraverso il quale il sistema consortile, garantisce ai Comuni la copertura dei maggiori oneri sostenuti per fare le raccolte differenziate degli imballaggi e definisce i compiti spettanti ai produttori, ai Comuni, agli operatori da questi incaricati.
Un passo avanti verso l’economia circolare, e qual new green deal tanto evocato. Se ne è parlato nel corso del webinar ‘Il nuovo accordo Anci-Comieco nel quadro del pacchetto europeo sull’economia circolarè. “L’accordo ripartisce in maniera puntuale i compiti che devono essere svolti dai produttori, come il ritiro e il trattamento dei rifiuti raccolti dai Comuni con il riconoscimento del corrispettivo. Dalla parte pubblica vengono definiti gli obiettivi di gestione dei rifiuti, volti a conseguire almeno gli obiettivi quantitativi rilevanti per il regime di responsabilità estesa del produttore e definiscono altri obiettivi quantitativi e qualitativi considerati rilevanti per il regime di responsabilità estesa del produttore. Importante è la comunicazione delle informazioni per raccogliere i dati sulla raccolta e sul trattamento dei rifiuti”, ha spiegato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
L’accordo quadro Anci-Conai è lo strumento previsto già dal decreto legislativo 22 del 1997 e poi dal Testo Unico Ambiente attraverso il quale il sistema consortile per la gestione degli imballaggi garantisce ai comuni italiani il ritiro delle raccolte differenziate e il loro avvio a recupero e reciclo. Il presidente Comieco, Amelio Cecchini, ha ricordato che “la filiera cartaria è un punto di eccellenza di questo sistema, in 20 anni, la raccolta differenziata è passata da 1 a oltre 3 milioni di tonnellate con un tasso di riciclaggio, nel comparto dell’imballaggio, superiore all’80%, già oltre gli obiettivi previsti dalla nuova normativa europea al 2025 e in linea con l’obiettivo dell’85% previsto per il 2030. Risultati importanti raggiunti grazie ad una filiera e ad un sistema industriale che ha saputo innovare anche sul versante delle tecnologie”. I rappresentanti del settore hanno sottolineato come il nostro Paese rappresenti un’eccellenza nella gestione e nel recupero dei materiali di imballaggio: “l’Europa impone un tasso di riciclo pari al 65% entro il 2025: il sistema rappresentato da Conai e dai Consorzi di filiera ha già superato il 70%, e i benefici ambientali del nostro lavoro sfiorano il miliardo di euro” ha detto il presidente Conai, Giorgio Quagliuolo. L’Italia è tra i protagonisti in Europa nella gestione dei rifiuti di imballaggio, una leadership che trova le sue radici nella riforma epocale avviata nel 1997 con il D. Lgs. n.22 che introduceva per la prima volta nella gestione dei rifiuti i principi delle tre R: riutilizzo, riciclo e recupero, facendo dello smaltimento in discarica la fase residuale del ciclo. Per l’Anci l’accordo con Comieco “è stato un risultato straordinario, entrambi le parti hanno fatto qualcosa d’importante per il paese è non per tirare acqua al proprio mulino” ha commentato il capo delegazione dell’Associazione Nazionale dei Comuni, Ivan Stomeo “siamo arrivati al tavolo con Comieco dopo una consultazione sul territorio, abbiamo chiesto ai sindaci queli erani le criticità e come si poteva migliorare l’accordo precedente, al di là dei soldi in più o in meno, ma guardando con un occhio diverso”. Per la deputata del Pd, Chiara Braga, capogruppo in commissione Ambiente, “l’attività posta in essere dai Consorzi è da sempre di pubblico interesse e legata a, un’evoluzione che, nel corso del tempo, ha contribuito a colmare in maniera virtuosa alcune inefficienze del mercato e di sviluppare in maniera significativa filiere industriali di qualità”.
(ITALPRESS).
Nuovo accordo Anci-Comieco, passo avanti verso new green deal
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