BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Fare il punto sullo stato della ricerca sulla fusione nucleare e gli sviluppi per l’Europa. Questo l’obiettivo dello studio promosso dal co-presidente del gruppo dei Conservatori e riformisti al Parlamento europeo (Ecr) e responsabile ambiente ed energia di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini e presentato al Parlamento europeo insieme all’eurodeputata di Forza Italia, Letizia Moratti. “Un’occasione per fare il punto su una tecnologia che rappresenta qualcosa di più di una bella speranza, l’energia del futuro“, ha dichiarato Procaccini. “Lo studio che abbiamo commissionato noi dell’Ecr rappresenta il più aggiornato documento sui progressi raggiunti in Europa e nel mondo, di cui l’Italia è assolutamente protagonista”, ha aggiunto.
Lo studio sulla fusione nucleare, con focus su tempistiche e opportunità di sviluppo in Europa, è stato presentato dal professore ordinario di Fisica Sperimentale all’Università di Padova e curatore del rapporto, Piero Martin. In un mondo che ancora oggi ha il 60% di produzione di elettricità che proviene dai combustibili fossili, il tema della transizione energetica diviene sempre più centrale. L’obiettivo, in particolare, è quello di “ottenere, il più rapidamente possibile, una produzione massiccia e diffusa di elettricità da fonti prive di emissioni di gas serra”, come si legge nel Rapporto. Lo studio, presentato recentemente anche in Italia, propone di utilizzare la fusione come modalità di conversione dell’energia nucleare in elettricità, un processo in cui nuclei leggeri, come l’idrogeno o i suoi isotopi, si fondono in un nucleo più pesante: il funzionamento é opposto a quello della fissione, attualmente utilizzata. La fusione, tra l’altro, avviene in natura in quanto si tratta del processo che alimenta il Sole e le stelle, ed è, come afferma il professore, “intrinsecamente sicura e non produce rifiuti radioattivi a lungo termine”.
“Anche l’Italia”, ha dichiarato l’eurodeputata Moratti, “non deve perdere questa opportunità”, “è importante continuare a investire nella ricerca”. La sfida che l’Europa é chiamata ad affrontare, secondo il professore, é quella di “mettere insieme tutto ciò che può liberarci dalla dipendenza dei combustibili fossili”.
Tra queste, ha aggiunto ci sono “senza dubbio rinnovabili, ma anche il nucleare”. “Bisogna usare tutto ciò che abbiamo con l’idea di garantirci un futuro energetico sostenibile”, aggiunge l’accademico. “Dobbiamo definire chiari piani di azione e perseguirli attivamente”, ha detto ancora Martin. Sui tempi però chiarisce che “la transizione completa verso una società completamente elettrificata richiederà tempo, se non decenni”. “Sperare in soluzioni miracolose in un mondo complesso come il nostro, è un’illusione”, ha aggiunto.
– foto IPA Agency –
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