La Notte dei Campioni ha battezzato al Barbera il nuovo Palermo di Dario Mirri che ricomincerà dal campionato di serie D dopo l’esclusione della vecchia società dai campionati professionisti.
La vigilia è stata caratterizzata dalle polemiche sull’opportunità della presenza di Fabrizio Miccoli. Dal momento in cui il “Romario del Salento” è stato inserito nella lista dei convocati, Palermo si è divisa sull’opportunita’ di tale scelta. L’ex capitano rosanero è certamente un giocatore che ha fatto la storia del Palermo, come le tante altre vecchie glorie scese in campo come Chimenti, Cappioli, Bombardini, Montesano, Toni, Barone, Zaccardo, Ilicic tanto per citare alcuni dei presenti.
Il giocatore tanto amato che ha fatto sognare una città intera per le sue prodezze calcistiche contro le big del calcio italiano contrapposto all’uomo, alle prese con guai giudiziari per via delle sue frequentazioni e per la ormai famosa frase intercettata in cui definiva Giovanni Falcone “un fango”.
Parecchi tifosi attraverso i social hanno mostrato la loro indignazione per la presenza di Miccoli e la stessa sorella del magistrato, Maria Falcone, ha espresso le sue perplessità.
La SSD Palermo in una nota ha sotolineato la propria condanna “alla mafia e la malavita, nonchè al mancato rispetto della legalità in genere” ma “La presenza di Miccoli è stata solo una scelta dovuta al rispetto della storia calcistica della città”.
Il giocatore attraverso il proprio profilo Instagram ha rinnovato le proprie scuse: “Riguardo i miei errori (per i quali sono pronto a pagare il conto che la giustizia, eventualmente, riterra’ di dovermi presentare) mi auguro ci sia ancora spazio, tra di noi e nella nostra societa’, per il perdono. Un perdono (e non una giustificazione, dunque) che ho chiesto e che chiedo ancora, nella speranza di poter essere riabilitato davanti agli occhi di tutti gli sportivi” e ancora “Il mio è un continuo dolore…Indietro nn posso tornare. Chiedo ancora scusa”.
Poi la parola è passata al campo ed è bastato soltanto sentire pronunciare il suo cognome per sentire esplodere letteralmente il Renzo Barbera.
La partita si è conclusa 6-0 per il nuovo Palermo a segno tre volte con il bomber Ricciardo e una volta con Mendola, nell’unico gol del primo tempo, Lucera e Kraja. Pochi spunti tecnici con le vecchie glorie pittosto “appesantite” ma grande festa al Barbera per i colori rosanero.