Norris comincia col piede giusto all’Hungaroring

BUDAPEST (UNGHERIA) (ITALPRESS) – E’ Lando Norris il più veloce
della prima giornata del Gran Premio d’Ungheria. Il pilota inglese della McLaren è stato l’unico a scendere sotto la barriera dell’1’18”, facendo segnare un miglior tempo di 1’17″788 durante la seconda sessione, seguito dalla Red Bull di Max Verstappen (1’18″031) e dalla Ferrari di Carlos Sainz (1’18″185). Proprio il pilota spagnolo era stato il più veloce nella prima sessione con il tempo di 1’18″713, davanti a Verstappen (1’18″989) e dal compagno di squadra Charles Leclerc (1’19″011), protagonista di uno spettacolare incidente in FP2 che ha causato un’interruzione di 16 minuti.
Il venerdì di Budapest ha fatto segnare la terza
temperatura dell’asfalto più alta da quando la Pirelli è tornata
in Formula 1 nel 2011. I 59,7 °C misurati in FP1 sono superati
solamente dai 60 °C del Gran Premio d’Ungheria del 2018 e dai 61
°C delle prime prove libere del Gran Premio della Malesia del
2016.Oggi la differenza di temperature fra le due sessioni è stata molto sensibile (fra i 10 e i 15 °C), accentuata anche da una parziale copertura del cielo durante la seconda: è un dato importante da tenere presente nell’analisi dei dati raccolti oggi, anche alla luce del fatto che domani le qualifiche si svolgeranno alle 16 e la gara partirà alle 15, nonchè del fatto che le previsioni meteo danno la temperatura dell’aria in leggero calo domani per poi tornare ai valori odierni domenica. Dal punto di vista dell’utilizzo dei pneumatici, una considerazione importante riguarda la Hard, usata oggi solamente da Ferrari e Aston Martin in FP1 e dalla McLaren in FP2. Ciò significa che queste tre squadre avranno solamente un treno di questa specifica disponibile in gara – è obbligatorio averne almeno uno di Medium e uno di Hard – e, per quello che si è visto finora, la C3 appare come la mescola più competitiva sulla lunga distanza.
“Una giornata molto calda, com’era del resto assolutamente prevedibile. – ha spiegato Simone Berra, Chief Engineer Pirelli –
Onestamente, non abbiamo avuto particolari sorprese in questo
primo giorno di attività in pista. Le tre mescole si stanno
comportando in linea con le simulazioni, con la C3 e la C4 che
appaiono le più idonee ad essere utilizzate in una gara dove il
degrado termico sarà il fattore determinante. La C5, chiaramente
più veloce sul giro secco (la differenza con la C4 è di circa
sei/sette decimi), andrà comunque gestita con attenzione per
poterne estrarre tutto il potenziale. L’evoluzione della pista è
stata significativa già durante la prima sessione, anche se la
pista era comunque già in buone condizioni sin dall’inizio. Il
calo della temperatura dell’asfalto ha consentito di abbassare i
tempi in maniera rilevante fra una sessione e l’altra. Inoltre,
c’è stato un impatto importante sul bilanciamento delle vetture,
col degrado che si è mostrato più accentuato sull’anteriore
rispetto alla prima sessione. Nell’analisi dei tempi sui long run
– ha concluso – va tenuto presente che abbiamo visto piloti e
squadre adottare diversi approcci in termini di gestione delle
gomme: c’è chi ha preferito avere un inizio del run molto cauto
per poi spingere nella parte finale e chi, invece, ha scelto di
partire forte per poi vedere quale avrebbe potuto essere il
livello di degrado in condizioni più estreme”.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]