Il 31 dicembre 2019 le autorità sanitarie cinesi hanno notificato un focolaio di casi di polmonite per cause ignote nella città di Wuhan (provincia dell’Hubei, Cina). Da lì in poi, l’epidemia di Sars-Cov-2, ormai noto a tutti come Coronavirus, si è diffusa in tutto il mondo.
L’11 marzo l’Organizzazione mondiale della sanità l’ha definita “pandemia”, a causa della velocità e della dimensione del contagio. Gli esperti prevedono che potrebbe arrivare ad infettare tra il 40 e il 70 per cento della popolazione mondiale. Ma il coronavirus covid-19 è solo l’ultima di una serie di emergenze sanitarie nella storia recente del mondo. Dalla spagnola che ha mietuto milioni di morti in Europa ai primi de Novecento, alle “asiatiche”, senza dimenticare l’Aids e le più recenti Sars, Suina ed Ebola.
La Spagnola. A inizio secolo la cosiddetta “influenza spagnola” mise a dura prova i sistemi sanitari dell’epoca. È stata chiamata così perché i giornali spagnoli furono i primi a darne la notizia. Pare che tutto sia iniziato però negli Stati Uniti, nel 1918. Il Paese si accingeva a entrare nel primo conflitto mondiale e nei campi di reclutamento venivano concentrate grandi masse di uomini da addestrare e mandare al fronte. È lì che i casi di influenza iniziarono a moltiplicarsi rapidamente, e con loro, arrivarono anche i primi morti. La malattia si diffuse in tutto il mondo, uccidendo almeno 21 milioni di persone. Alcune stime si spingono oltre, oscillando tra i 50 e 100 mln di morti. Si stima che un terzo della popolazione mondiale fu colpito dall’infezione. Il ceppo virale identificato è stato chiamato H1N1. I tassi di mortalità per influenza e polmonite nella fascia d’età tra 15 e 44 anni, furono più di 20 volte maggiori di quelli degli anni precedenti e quasi metà delle morti furono tra i giovani adulti di 20-40 anni, un fenomeno unico nella storia. Alla fine dei conti, la Spagnola ha ucciso più delle due guerre mondiali messe insieme.
L’Asiatica. Nel 1957 fu il turno di un’altra influenza, questa volta chiamata “Asiatica”. Il virus fu infatti rilevato per la prima volta in Cina, l’H2N2. Furono frequenti le polmoniti di chiara origine virale, e in contrasto a quanto osservato nel 1918 questa volta le morti si verificarono soprattutto nelle persone affette da malattie croniche, mentre i soggetti sani furono i meno colpiti. I morti furono circa 1,1 mln in tutto il mondo.
L’Influenza Spaziale. Il virus dell’Asiatica scomparve dopo 11 anni, e fu soppiantato dal sottotipo H3N2, l’“Hong Kong”. Il ceppo emerse nel 1968, nello stesso anno raggiunse gli Stati Uniti e fece 34.000 vittime. In Italia arrivò nel 1969, l’anno dell’uomo sulla Luna per la prima volta nella storia, e per questo fu chiamata “influenza spaziale”. Nel nostro Paese le polmoniti associate a questa pandemia causarono circa 20.000 decessi. Si stima che in due anni persero la vita dalle 750mila ai 2 mln di persone. Pare che il virus sia rimasto attivo due anni, ma ebbe una ripresa tra la fine del 1969 e i primi mesi del 1970, e anche nel 1972.
L’Aids. Negli anni Ottanta fece la sua comparsa il virus dell’AIDS, l’HIV. Identificato per la prima volta nella Repubblica Democratica del Congo nel 1976, l’Aids e’ stata una pandemia, uccidendo più di 36 milioni di persone. Dopo la scoperta di alcuni trattamenti che rendono la malattia più gestibile, tra il 2005 e il 2012 i decessi globali annuali per HIV/AIDS sono scesi da 2,2 a 1,6 milioni.
La SARS. Nel novembre 2002 una forma atipica di polmonite apparsa per la prima volta nella provincia del Guangdong in Cina attirò le attenzioni delle autorità sanitarie mondiali. Fu denominata SARS (Sindrome acuta respiratoria grave) e in un anno uccise 800 persone, tra cui il medico italiano Carlo Urbani, il primo a identificare il Coronavirus responsabile di questa sindrome. Venne classificata come epidemia e non come pandemia.
L’Influenza Suina. Nel 2009, fu il turno dell’Influenza Suina. Chiamata così perché si pensava fosse stata trasmessa dal maiale all’uomo, fu rilevata per prima negli Stati Uniti per poi diffondersi rapidamente in tutto il mondo. Questo nuovo virus pdm09 H1N1 conteneva una combinazione unica di geni mai osservati negli animali o nelle persone. I sintomi sono simili a quelli classici dell’influenza. Si stima che la pandemia abbia causato tra i 100.000 e i 400.000 morti nel solo primo anno. Il 10 agosto 2010, l’OMS ha dichiarato la fine della pandemia di influenza H1N1. Tuttavia, il virus pdm09 (H1N1) continua a circolare come virus influenzale stagionale e causa ogni anno malattie, ricoveri e decessi in tutto il mondo.
L’Ebola. L’epidemia del virus Ebola che tra il 2014 e il 2016 ha colpito l’Africa occidentale, la più grande da quando il virus è stato scoperto per la prima volta nel 1976. Nei due anni sono stati segnalati circa 28 mila casi con 11 mila morti, confinati al continente africano. Provoca una malattia acuta e grave che è spesso fatale se non trattata. In Europa i casi sono stati tre, tra cui uno in Italia, con nessun decesso. Attualmente vi è un epidemia in corso nella Repubblica Democratica del Congo.