Francia sotto attacco terroristico, 3 morti a Nizza

E’ di tre vittime il bilancio del’attentato terroristico di questa mattina a Nizza, in Francia, quando attorno alle 9 all’interno della basilica di Notre-Dame de l’Assomption un uomo, armato di coltello, si è introdotto colpendo a morte tre persone. Il primo a cadere vittima è stata una donna massacrata tra le navate della chiesa, che l’attentatore ha tentato di decapitare, poi ha colpito il sacrestano di 45 anni. Stessa sorte è poi toccata ad una donna morta in un bar dinanzi la basilica dove aveva cercato riparo dopo essere stata accoltellata alla gola. La polizia giunta sul luogo ha ferito il colpevole che è stato successivamente arrestato. In quegli stessi istanti l’autore dell’attacco avrebbe ripetutamente gridato “Allah akbar”. Non ci sarebbero quindi dubbi sulla matrice terroristica dell’azione. Il primo a parlare di un attacco terroristico “islamico- fascista” è stato il sindaco della cittadina francese Cristian Estrosi. Nel primo pomeriggio da Parigi è volato il presidente francese Emmanuel Macron. Dopo aver incontrato il sindaco di Nizza, ed avere visitato il luogo dell’attentato, il presidente si è intrattenuto con le forze di sicurezza e di soccorso mobilitate sul posto. Intanto Gérald Darmanin, ministro dell’Interno, ha disposto il rafforzamento della sorveglianza dei luoghi di culto e dei cimiteri, mentre il primo ministro, Jean Castex, ha annunciato che il piano di sicurezza Vigipirate è arrivato al livello di “attacco di emergenza” su tutto il territorio nazionale. Proprio il premier ha affermato che “la libertà di culto e la libertà di coscienza sono sotto attacco” . Castex ha quindi richiamato tutti all’unità “di fronte a una doppia prova totalmente senza precedenti che unisce attacchi e crisi Covid. La vita democratica che alcuni vogliono distruggere deve più che mai fare il suo corso”, ha continuato. L’attacco alla basilica di Nizza non è l’unico violento episodio che ha scosso la Francia oggi. Ad Avignone un uomo è stato ucciso dalla polizia dopo aver minacciato i passanti con una pistola. Al momento la polizia non è stata in grado di confermare la natura islamista dell’episodio. E sempre oggi, stavolta in Arabia Saudita, secondo quanto reso noto dall’ambasciata francese a Riyadh, il consolato generale di Francia a Gedda è stato oggetto di un attacco; una guardia giurata è stata assalita da un uomo armato di coltello che lo ha ferito. Il vigilante non è in pericolo di vita. L’attacco a Nizza segue di due settimane l’uccisione di Samuel Paty, il professore di storia e geografia decapitato da Abdouallakh Anzorov, reo di avere mostrato ai propri studenti delle vignette satiriche. Nizza non è nuova ad essere teatro di attentati terroristici. Il 14 luglio del 2016, il terrorista Mohamed Lahouaiej Bouhlel, al volante di un camion, aveva investito e ucciso 86 persone e ferito altre 458 mentre passeggiavano sulla Promenade. Il raid in chiesa ricorda invece l’azione compiuta in una chiesa di Saint Etienne du Rouvray sempre nel 2016, quando i fondamentalisti Adel Kermiche e Abdel Malik Petitjean accoltellarono massacrandolo padre Jacques Hamel mentre si trovava nella sua chiesa. L’attentato di Nizza ha ricevuto la ferma condanna da tutto il mondo. La stessa chiesa francese lo ha definito un “atto indicibile” chiedendo che “i cristiani non diventino un bersaglio da abbattere”. La Francia sembra quindi ripiombata nella morsa del terrorismo islamico, una recrudescenza originatasi a seguito del discorso di Macron dopo l’uccisione del professore Paty. Un discorso in cui il presidente francese, annunciando maggiori controlli sull’attività delle moschee, aveva duramente criticato il “separatismo” delle comunità islamiche più estreme quasi a volersi affrancarsi dallo spirito laico della Repubblica. Parole che non sono piaciute al premier turco Erdogan che aveva invitato il mondo musulmano ad una vera e propria battaglia boicottando i prodotti francesi. A versare benzina sul fuoco e ad allontanare Ankara da Parigi una vignetta satirica della rivista Charlie Hebdo che prende di mira il “sultano”, il quale- inutile dire – non ha apprezzato. Anzi. (ITALPRESS)

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